MUSICA JAZZ: Latin lo speciale di settembre
Musica Jazz, il mensile fondato nel lontano 1945 e il più autorevole strumento d’informazione del settore, è in edicola con un numero speciale dedicato al linguaggio sonoro inaugurato negli anni Quaranta da Mario Bauzà, Dizzy Gillespie assieme a Chano Pozo (l’artefice n.1) e battezzato cu-bop o jazz afrocubano. In oltre sessant’anni via via si è evoluto e si è arricchito di altri accenti, ritmi e sintassi. Ecco perchè oggi viene chiamato Latin Jazz.
«Quella musica “balla”, ha tutta la gioia, la leggerezza che c’è nella gente che balla. Ma al tempo stesso è anche “vera musica”, non è solo funzionale, ha una sua grande profondità. Per esempio, quando io suono musica latina non lo faccio perché il pubblico si metta a ballare, però a volte succede, e mi fa piacere. La musica latina è un’arte universale, amata e capita in tutto il mondo, e alcuni suoi aspetti sono molto vicini al jazz, ha un senso collettivo, sociale. E in questo senso è anche un buon “cavallo di troia” per avvicinare un pubblico più ampio al jazz. Mi viene facile suonare su un ritmo latino, non devo fare alcuno sforzo, lo sento nelle ossa, mi balla dentro».
Con queste parole del sassofonista afroamericano Sonny Rollins, raccolte molti anni fa da Filippo Bianchi, si apre il brillante editoriale di Musica JAZZ, settembre 2010, Speciale Latin. E’ la prima volta in oltre sessant’anni di attività editoriale che il mensile , ora diretto da Bianchi, dedica un intero numero al jazz afrocubano, oggi conosciuto come Latin Jazz. Evviva! Un fatto storico, e non solo in casa Musica Jazz ma nel panorama nazionale dell’editoria periodica musicale, ed è frutto della lungimirante azione della Direzione della testata milanese a cui va la massima considerazione e gratitudine sia di tutti i jazzofili che amano la declinazione caraibica del jazz , sia delle migliaia di appassionati che seguono nella Penisola, con approcci diversi, tutto il fenomeno della musica latina, ballabile e d’ascolto, di ieri e di oggi, afrocubana, sudamericana, calypso, samba, bossa, tango, son o salsa, ma sempre di qualità. Un popolo variegato che in qualche modo, e indirettamente, questa bella iniziativa editoriale cerca di avvicinare e, diciamo noi, con l’auspicio possano poi continuare a seguire le pagine di Musica Jazz, che da diversi anni segue con interesse lo sviluppo dello latin jazz presentandone i maggiori protagonisti , da Chucho Valdés a Michel Camilo, da Gonzalito Rubalcaba a Giovanni Hidalgo. E oggi si presenta sul mercato nientemeno che con un fascicolo intero, esclusivo, sabroso, ricco di colori e contenuti artistici provenienti da tutto il continente Latinoamericano. E si comincia subito nel migliore dei modi con un buon antipasto, attento a palati diversi, com’è l’editoriale cucinato da Filippo Bianchi, azzeccatissimo, fin dal titolo: “Spezie e ritmi di una musica che balla nei piedi e nella testa”.
Sommario: Editoriale – Tradizione – Jazz Samba – Rinascimento LatinoAmericano – Trombe – Arturo Sandoval – Bobby Carcasses – Claudio Roditi – Percussioni – Antonio Sanchez – Percussionisti – Latin Composers – Sergio Mendes – Antonio Iammarino – Piano Today – La Mia America Latina – Latinos in Italia – Producers –Buenva Vista Social Club – Edmar Castañeda – Gismonti /Saluzzi – Consiglio d’ascolto – Nel nostro CD.