CDvd in Vetrina: ritmi da Cuba, Mali, SudAmerica e India
Il nostro viaggio dentro il mercato discografico si sofferma su un gruppetto di Cd di musica afro-latinoamericana e su un Dvd con immagini del concerto in cui si può apprezzare il più grande multipercussionista mondiale, l’indiano Trilok Gurtu, che si confronta mediante il vibrante cajón, le tablas e altre piccole percussioni con le sonorità del trio cubano-italiano Alta Madera.
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No Me Rompas Las Bolas (Felmay –distr.Egea) è il titolo del terzo album di Tango Negro Trio, formazione diretta dal poliedrico Juan Carlos Cáceres , argentino, residente a Parigi dal 1968, pianista, trombonista, compositore, cantautore e pittore. Con questo Cd l’indomabile settanquattrenne timoniere Cáceres, – assieme ai cofondatori del Trio, il bassista Carlos ‘El Tero’ Buschini e il drummer-percussionista Marcelo Russillo – punta ancora una volta e con più risolutezza a dimostrare la facciata invisibile del tango, quella nera, dimenticata, in cui il tambór africano regnava e che viene simbolizzato da questi onomatopeici versi cantati nella nuova versione di Tango Negro:
“Borocotó, borocotó, chas chas… Tango negro, tango negro, los tambores no suenan más … los gringos fueron cambiando tu manera de bailar … borocotó borocotó borocotó….
Riparleremo in modo approfondito di questo affascinante progetto, ‘dirompente’ fin dal titolo in copertina.
AfroCubism –Cuba meets Mali (World Circuit –distr. Ird) è un album che incuriosisce più per la storia (o meglio le storie, perché ne ho sentite diverse a Cuba) dietro a questo progetto che per il risultato musicale ottenuto. So di andare controcorrente, ma ritengo che questo lavoro, pur apprezzabilissimo, se fosse nato al posto del Buena Vista Social Club, non avrebbe raggiunto i traguardi dell’operazione pilotata da Ry Cooder e decollata con il film documentario di Wim Wenders. In AfroCubism sono dominanti i linguaggi africani, rispetto a quello allegro del son montuno cubano, che arrivò direttamente al cuore degli occidentali e poi si propagò nel Pianeta. Giusto o sbagliato, non sta a me dirlo, ma le cose stanno così. Ritorneremo presto sull’album, e intanto ascoltatelo.
Rubio di Iguazù Acoustic Trio (Videoradio/Rai Trade www.videoradio.org – distr. Self). Alex Battini (percussioni) e Fabio Gianni (piano) e Marco Mistrangelo (basso) si muovono con grande competenza tra le sonorità caraibico-sudamericane di qualità, da Cuba al Brasile passando per le Ande. E da queste parti, infatti, proviene il leggendario drummer e percussionista peruviano Alex Acuña (Alex Neciosup Acuña, vanta collaborazioni con Perez Prado, Joe Zawinul & Weather Report, Chick Corea, Carlos Santana ecc.) imbarcato come special guest in 8 delle 13 tracce di questo stupendo album prodotto da Beppe Aleo. Si tratta di latin jazz venato di fusion, linguaggio servito per riscrivere celebri cover come Fragile, Spain, Libertango o El Cuarto de Tula, disegnare omaggi a idoli come Herbie Hancock, Chucho Valdés, Chick Corea, Astor Piazzolla, intrecciare ritmi afro-latini come guaguanco, samba, bolero, tango a funkyjazz e interpretare composizioni firmate dai musicisti stessi del Trio. Una formazione, Iguazù, che qui dimostra di saper dialogare alla pari con l’eccellente Acuña, lasciapassare per competere senza complessi di inferiorità con i grandi nomi internazionali.
Trilok Gurtu & Alta Madera live in S.Giovanni Valdarno (Materiali Sonori) è un reportage realizzato dal compianto Max Cavallo per il festival Orientoccidente. Su YouTube potrete trovare spezzoni di questo filmato in cui il più grande multi percussionista del mondo Trilok Gurtu, indiano, che ha vissuto diversi anni in Italia, fonde la sua stratosferica carica ritmica ed incommensurabile sensibilità musicale al sentire melodico-armonico del brillante trio italo-cubano Alta Madera.
Il Dvd non è in commercio ma per saperne di più scrivete a: info@matson.it.
Buon ascolto e buona visione. Alla prossima.
GFG
cercherò di documentarmi su questa nteressahte storia del tango negro,
anto
okaaaa