CIRO dei Meteors è scomparso
Il musicista-cantante Ciro Scognamiglio si è spento a Bentivoglio (Bo) nelle prime ore di domenica 3 aprile 2011. Era nato a Taranto il 13 novembre 1937, si avvicinò alla musica afroamericana grazie a uno zio orchestrale che lo portava con sé ad ascoltare militari musicisti statunitensi che sbarcavano nel porto tarantino. Con la sua famiglia si trasferì a Bologna nel 1951,e qui iniziò come bassista, contrabbassista e cantante la sua professione artistica. Nell’ambiente della musica tutti lo conoscevano come Ciro dei Meteors, una delle mitiche orchestre da ballo degli anni Sessanta che accompagnò anche Gianni Morandi. Il jazzista Jimmy Villotti – che tra l’altro ha militato anch’egli nei Meteors, come del resto Marzio, altra figura storica della musica locale, Dodi Battaglia dei Pooh – conosceva bene Ciro e l’aveva voluto nella sua “Ritmica La Tangenziale e i suoi raccordi”, la big band – il cui nome lo si deve a Alessandro Bergonzoni – con la quale sono stati offerti una serie di concerti per rinverdire lo spirito musicale che ha accompagnato tanti artisti delle note nel periodo che va dal 1945 alla fine del Sessanta. Una delle pagine più belle della storia musicale di Bologna e dintorni.
Prima di fondare la Big Baboon band, Ciro aveva militato per diversi anni nell’orchestra di Piergiorgio Farina (scomparso un paio d’anni fa), e a fianco di un talento come Farina non poteva che approfondire conoscenze, tecnica e amore per il jazz, musica che non dimenticò mai, neanche durante la gestione della Trattoria del Bosco di Lovoleto, Ca’ de Fabbri. Infatti qui, nel periodo che va dal 1981 al 1984, il mercoledì e il venerdì li riservava a jam session di jazz. E molto spesso lasciava il ruolo di ristoratore e saliva in pedana con nomi di prestigio tra cui Mike Melillo.
La sua carriera professionale si è sviluppata soprattutto nei NightClubs e nelle Sale da Ballo, perché con il jazz non si campava. Tra i riconoscimenti durante la sua attività musicale, anche un Telegatto nel 1978.
Era attento a tutte le musiche del mondo, ma soprattutto apprezzava il repertorio dei “successi sudamericani” che aveva suonato in chiave italianizzata nelle balere e ogni tanto chi lo frequentava lo sentiva canticchiare evergreen latini come: El manisero (Rumba delle noccioline), The Girl of Ipanema (la ragazza di Ipanema), Babalù,Cerezo Rosa, Mambo n.5 eccetera. Negli ultimi tempi siamo andati assieme ad ascoltare Airto Moreira (foto a lato) a Bologna e il quintetto cubano di Omar Sosa (nella foto di apertura: Ciro tra il sax cubano Leandro Saint-Hill e il vocalist senegalese Mola Sylla) a Correggio, e al termine di quelle performance – come per chiedere scusa a quei ritmi interpretati da lui e da altri colleghi troppo commercialmente e con poca aderenza all’originale – mi disse in entrambe le occasioni “madonna che rumba! in chiave ritmica questa gente ha tre marce in più di noi”.
Lo ricordiamo con le foto scattate in quelle occasioni e in cui il suo viso è ricco di quell’allegria e spontaneità che sapeva trasmettere a chi gli stava a fianco. Mi fermo qui, Ciro, perchè non ce la faccio a pensare che non potrò più rubarti dei ricordi della tua vita musicale, episodi che mi arricchivano nella conoscenza di un pezzo di storia musicale, molto ricca, di una pagina che per ragioni di età e di professione non ho potuto vivere direttamente. E allora grazie a te conservo nella mia memoria brevi racconti sugli orchestrali, sui grandi del jazz che hai conosciuto a Bologna e altrove nel Cinquanta e Sessanta.
Grazie CIRO, ciao.
Gian Franco Grilli
GRAZIE MILLE DI QUESTO BELLISSIMO SERVIZIO!!!!!!!HAI COLTO LO SPIRITO MUSICALE CHE A SEMPRE PORTATO CON SE!!!!NON CI RESTA CH DIRE..HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!!!!!!!!!
zenaida y juan carlos, ” Gracias por tan maravillosa idea de poder recordar de forma sencilla y cincera a CIRO SCOGNAMILIO, quien de forma muy entusiasta y alegre llevaba dentro de su corazon la musica jazz y la musica latina, a quien siempre amo a Cuba por su musica y sus personas tan alegres y musicales , lo tendremos siempre presente, en nuestros coraones……….
Straordinario come articolo e molto belle le foto, quando ancora non era insorto quel male che lo ha devastatograzie mille Gianfranco.
Ho saputo solo oggi della notizia dell’amico ciro.abbiamo lavorato insieme per sei anni bellissimi con la “big Baboon Band”.Mi rimangono tantissimi ricordi, oggi sono insegnante di pratica pianistica Jazz di sua nipote bravissima cantante, e figlia di Giorgia che riccordo bambina.
Termino con un abbraccio alla moglie Lella e famiglia.
Vincenzo Corrao
Ciro, è già passato 1 anno ma sei sempre nei nostri pensieri e soprattutto quando sento un contrabbasso swingare a jazz, blues o afrocubanjazz.
GF