Cuba: caffettiere esplosive
Sul mercato razionato è in vendita solo un caffè mescolato con i piselli al 50 per cento. Questa miscela farebbe scoppiare le caffettiere perché ostruisce la valvola di sfogo e qualcuno l’ha denominata Bin Laden. Ne parla Yoani Sanchéz* su Internazionale**.
Una settimana fa il quotidiano Granma ha pubblicato un breve articolo che potrebbe far parte di un’antologia dell’assurdo. In tono didattico e quasi di rimprovero, spiegava ai lettori come preparare il caffè con una caffettiera italiana. Per un popolo accanito bevitore di caffè è stato buffo leggere questa spiegazione. L’articolo era accompagnato da varie foto che mostravano le proporzioni “corrette” di acqua e polvere da usare. Se uno straniero avesse letto quel testo avrebbe pensato che noi cubani stessimo cominciando a interessarci per la prima volta a quello che gli africani chiamarono “il nettare nero degli dèi bianchi”. Sul mercato razionato è in vendita solo un caffè mescolato con i piselli al 50 per cento.
La miscela, oltre ad avere un pessimo sapore, nasconde anche un grande pericolo: fa scoppiare le caffettiere perché ostruisce la valvola di sfogo. Le lamentele hanno sommerso il ministero del commercio interno, e diverse persone sono finite in ospedale con bruciature o ferite. L’umorismo di strada ha soprannominato la nuova miscela Bin Laden. Il malcontento è così forte che il quotidiano del partito comunista è stato obbligato a renderne conto sulle sue pagine. Ovviamente, secondo Granma, la colpa non è della miscela di chicchi varietà arabica e piselli importati, ma dei consumatori che non sanno preparare la caffettiera. Al cattivo sapore del caffè ora si aggiunge la sensazione di essere messi in ridicolo dai mezzi d’informazione ufficiali. (traduzione di Sara Bani)
*La blogger cubana Yoani Sanchéz per guadagnarsi da vivere traduce e fa la guida turistica. Nell’aprile del 2007 ha aperto il blog Generación Y, in cui parla della vita di tutti i giorni a Cuba. Collabora ogni settimana con Internazionale, i suoi lavori editoriali in Italia sono tradotti da Gordiano Lupi.
** Internazionale, numero 903, 24 giugno 2011
Il chicharo non sono i piselli.
carissimo Goirdian, la traduttrice l’ha interpretato come pisello e immagino faccia riferimento al minidizionario cubano-italiano della Vallardi. Il vocabolo Chicharo in altri paesi dell’America Latina non si conosce, comunque credo di poter dire che a Cuba è una leguminosa come cece o lenticchia. Tuttavia ho visto con i miei occhi tostare in maniera casalinga anche piselli. In mancanza d’altro…e si sa che i cubani ‘inventano’ sempre.