JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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MICHEL CAMILO: jazz mano a mano nelle Antille

31. ottobre 2011 – 19:23One Comment
MICHEL CAMILO: jazz mano a mano nelle Antille

Musica Jazz, il più autorevole e longevo mensile italiano dedicato alle musiche afroamericane  pubblica sul numero di novembre (in edicola da pochi giorni) una lunga conversazione realizzata dal nostro direttore con il pianista dominicano Michel Camilo. Lo spunto è venuto da Mano a Mano”, l’ultimo suo album  in compagnia del percussionista portoricano Giovanni Hidalgo e del contrabassista cubano Charles Flores. (+ Video).

Vi segnaliamo alcuni passaggi dell’intervista a Michel Camilo non pubblicati su Musica Jazz.  In questo modo vien fuori il quadro integrale,  con maggiori dettagli e  sfaccettature dell’artista, del jazz dominicano e della musica latinoamericana in generale.

“…sono stato il pianista del Salsa Refugees, progetto capitanato da Mario Rivera il quale precisava che era jazz con ritmo latino

“…per inaugurare il Teatro Nacional della Repubblica Dominicana invitarono musicisti da New York per rafforzare la Sinfonica Nazionale. In quel periodo suonavo già jazz in un club di bohemien della capitale che si chiamava La Carreta, di fianco alla Cattedrale,  grazie a un amico nordamericano che prestava servizio nel Corpo di Pace degli Stati Uniti nella Repubblica Dominicana. Ricordo che nel bel mezzo di  una prova  in Teatro accennai un po’ di stride piano, ragtime e swing e  il percussionista Gordon Gottlieb,  che a quei tempi registrava tra l’altro con Leonard Bernstein, si avvicinò e mi disse: “tu suoni jazz e molto bene, ma che ci fai qui, devi venire a New York, io ti invito”. E mantenne la promessa.

“...ritmo tradizionale sì, ma non bachata: non esisteva. Bachata era un vocabolo dispregiativo per dire musica di bassissimo livello: quando uno non ne poteva più di ascoltare le musiche di  Radio Guarachita, emittente che trasmetteva solo guaracha, sbottava in tono sprezzante : “apaga esta bachata” (spegni quella musica).  Solo da poco, e grazie alla veste creata da Juan Luis Guerra, la bachata ha  acquisito dignità e soppiantato il merengue anche a New York.”

Vi suggeriamo i due video di Michel Camilo, presenti in Mi Tube, girati al Blue Note di Milano in cui spicca la potentissima mano sinistra di questo grande maestro del jazz afrolatino.

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