MUSICA JAZZ: in vetrina Nascimento, Jobim e López Nussa
Musica Jazz di febbraio (in edicola da pochi giorni) presenta due importanti protagonisti della musica brasiliana e un giovane talento del pianismo cubano. Si parla di bossanova, samba, choro, Tom Jobim, Vinicius de Moraes e di altro, con Milton Nascimento e Paulo Jobim; di latin jazz e clave, con il pianista avanero, figlio d’arte, Harold López Nussa.
Milton Nascimento (cantante e polistrumentista del Minas Gerais, Premio Tenco 2008) e Paulo Jobim (nella foto, chitarrista e figlio del grande Maestro carioca Antonio Carlos Jobim) parlano dei cinquant’anni della bossanova, di samba-cançao, di choro, di Chega de Saudade, del Cd Novas Bossas, dei rapporti tra samba e jazz, e dei padri più famosi della bossa: Tom Jobim, João Gilberto, Newton Mendonça e Vinícius de Moraes. E alla fine quando si cerca di trovare una definizione di bossa, Paulo Jobim dice: “…non saprei dire cos’è esattamente, ma i primi tre dischi di João Gilberto per me sono la bossa nova”. Foto di copertina: courtesy Roberto Cifarelli
Harold racconta il suo cammino e sottolinea che «Come cubano e per tradizioni famigliari sono doppiamente legato al ritmo e al mondo magico dei tamburi afrocubani ». Poi vengono presentati gli album fin qui registrati a suo nome: «Canciones» (Connector Records); «Herencia» (World Village) e «El País de las Maravillas» (World Village- Ducale distr.).
E noi aggiungiamo che recentemente ha collaborato a «Ninety Miles», un ottimo Cd a firma di David Sanchez, Stefon Harris (vibrafono) e Christian Scott (tromba) pubblicato da Concord Picante.
Tra le altre cose interessanti in questo numero di Musica Jazz, ora diretta da Luca Conti, vi segnalo l’inserto e cd dedicato a Gil Evans. Perché? Ho scoperto un po’ di cose , che non conoscevo o mi erano sfuggite, di sapore latino tra le 17 tracce del cd allegato. In particolare le percussioni di Candido Camero o quelle di Don Elliott rappresentative del tumbao alla Chano Pozo anni Quaranta. Si tratta di interventi ritmici molto semplici rispetto ai virtuosismi che ascoltiamo oggi anche dai congueri meno celebrati. In questo campo i percussionisti di impronta afrocubana o afrocaraibica hanno fatto passi da gigante negli ultimi trent’anni. Grazie mille a Luca Conti e Filippo Bianchi che con il lavoro di selezione fatto per la produzione del cd hanno consentito a molti cultori di afrocubanjazz di arricchire il loro specifico bagaglio conoscitivo.