CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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CUBA/Padura Fuentes: MASCHERE e PAESAGGIO D’AUTUNNO (a Torino)

3. maggio 2012 – 21:24No Comment
CUBA/Padura Fuentes: MASCHERE e PAESAGGIO D’AUTUNNO (a Torino)

Due romanzi della tetralogia “Le quattro stagioni”  del celeberrimo scrittore cubano Leonardo Padura Fuentes sono tornati in libreria in un’edizione speciale  della collana Fuorionda – serie Mario Conde. I titoli sono Maschere e Paesaggio d’autunno che potrete acquistare al  Salone del Libro di Torino 2012 (10-14 maggio) presso lo stand G 48-Pad. 2 ,Marco Tropea editore, e nelle migliori librerie italiane.

Maschere

indaga l’omosessualità a Cuba

Il libro.In un parco alla periferia dell’Avana viene scoperto il cadavere di un giovane travestito, Alexis Arayán, strangolato con la cintura di seta della sua vestaglia rossa. Le indagini sull’omicidio vengono affidate al tenente Mario Conde, per l’occasione liberato dal lavoro d’ufficio cui lo avevano relegato le sue intemperanze. Seguendo le tracce dell’assassino, il poliziotto si trova immerso nell’ambiente ambiguo in cui si svolgeva la vita segreta di Arayán, un labirinto di trappole dominato dal travestimento e dalle maschere, in cui realtà e apparenza si confondono e si rispecchia l’intera società cubana con tutte le sue contraddizioni. Conde affronta questo viaggio allucinante insieme ad Alberto Marqués, vecchio artista omosessuale che ha sofferto sulla propria pelle la stretta del moralismo di Stato. La forte personalità e l’ironia raffi nata di Alberto dissolvono i pregiudizi del tenente e lo accompagnano, passo dopo passo, fino alla soluzione del caso.

Paesaggio d’autunno

fa luce su tradimenti e corruzione politica, la fine dell’utopia rivoluzionaria

Il libro. Mario Conde ha deciso di chiudere con la sua vita di poliziotto, soprattutto ora che il suo capo, l’integerrimo maggiore Antonio Rangel, è stato allontanato dal servizio. La lettera di dimissioni è già sul tavolo del nuovo comandante, il colonnello Alberto Molina, che gli detta una condizione in cambio della libertà: le dimissioni saranno accolte solo se Conde accetterà di collaborare ancora una volta con la polizia per risolvere, nel giro di tre giorni, un caso molto “caldo”. Il mar dei Caraibi ha infatti restituito il cadavere mutilato di Miguel Forcade. L’uomo, un ex funzionario di governo fuggito negli Stati Uniti, era tornato da pochi giorni a Cuba, forse con il desiderio di visitare per l’ultima volta il pa dre malato, e forse anche per un altro, in con fessabile motivo. L’indagine che ne segue coin volge innanzitutto la vedova, la bellissima Miriam. E poi gli amici della vittima: l’uomo politico decaduto cui il potere ha lasciato un ricco souvenir, l’antico rivale in amore, e il socio che avrebbe dovuto accompagnarlo nella fuga. Il disilluso Mario Conde si scontrerà con l’universo della corruzione politica e con il tradimento degli ideali rivoluzionari, negli stessi giorni in cui l’Avana attende con ansia l’abbattersi di un terribile uragano.

L’Autore.

Leonardo Padura Fuentes (nato all’Avana nel 1955), scrittore e giornalista, vincitore di molti premi letterari, ha conquistato critica e pubblico con la nutrita serie di romanzi che hanno come protagonista il detective Mario Conde, pubblicati in Italia da Marco Tropea Editore: Passato remoto; Paesaggio d’autunno; Maschere; Venti di Quaresima; Addio Hemingway; La nebbia del passato.  Con lo stesso editore milanese ha edito Il romanzo della mia vita; L’uomo che amava i cani, bestseller in tutta Europa. Coautore con Alex Fleites di Sentieri di Cuba .Viaggio nella cultura, nelle tradizioni, nei personaggi (Pratiche Editrice, 1998; Il Saggiatore, 2004): un’opera importantissima e che dimostra una preparazione interdisciplinare davvero unica di Padura, dalla musica al folklore all’arte, oltre ovviamente alla letteratura.  Uno scrittore indipendente, che non la manda a dire ai burocrati cubani ma che non sfrutta la situazione come tanti colleghi attaccando il Paese per interessi privatti. Ha rilasciato interviste dove dichiara che il giornalismo cubano non è libero ma è propaganda, la censura esiste. Il suo dissenso è obiettivo, possiede uno spirito critico incomparabile, ama Cuba nonostante tutto, gli piace stare in trincea, con la sua gente,  anche se qualche privilegio in più del cittadino comune ce l’ha ( e non lo nega). Con dignità vive e lavora nel quartiere Mantilla dell’Avana.

MARCO TROPEA espone la propria produzione editoriale al Salone del Libro di Torino 2012

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