Addio al musicista Stefano Zuffi
Giovedì 15 novembre 2012 è scomparso, a soli 55 anni, Stefano Zuffi, bolognese, multistrumentista, musicista versatile noto in terra emiliana soprattutto per il duo con il cantautore dialettale Fausto Carpani. Tra le sue molteplici conoscenze annoverava anche studi specifici e comparativi su aspetti delle culture dell’America Latina. Un amico del Caribe.
Da alcuni anni ci eravamo persi di vista ma la stima verso Stefano è rimasta intatta. Stima e amicizia sviluppate a partire dagli anni Ottanta fino all’inizio del Duemila. Durante quel periodo abbiamo discusso di musica, di politica, di viaggi, di strumenti, di libri, di religioni popolari, di divulgazione musicale. Nel 1992 a seguito di una mia precisa proposta armò un trio di musica medievale con ghironda, violino eccetera (ma suonò anche strumenti popolari di sua ideazione) e sbarcò a Cuba per una serie di concerti nella provincia di Ciego de Avila (città ‘gemellata’ con l’allora Italia- Cuba di Bologna, poi Caribe) e al Museo della Musica dell’Avana. Qui ebbe l’onore di conoscere la grande musicologa Maria Teresa Linares e quando rientrò dalla tournée mi disse che era ‘carico come una molla’, un’espressione questa che spuntava spesso dal suo vocabolario durante divertenti e/oimpegnate chiacchierate, che spesso sono terminate sui tavoli del “Lurido”, una trattoria molto alla buona.
Stefano era un personaggio affascinante, molto colto, grande affabulatore, aveva sempre mille idee interessanti e profonde che gli frullavano in testa. Un tipo che spendeva immense energie per combinare gli impegni di lavoro presso il Resto del Carlino con le passioni musicali, che si estrinsecavano professionalmente in concerti, insegnamento, direzione di progetti e istituzioni musicali, libri. Ogni volta che lo raggiungevo al telefono era sempre “on the road”, per dire che era in giro. Ma magari si trovava tra scartoffie del suo lavoro primario presso la società del quotidiano bolognese. Spesso mi sono chiesto perché un artista talentuoso come lui non potesse dedicarsi solo alle arti, e a tempo pieno, assieme alla sua compagna di vita e di musica, la musicologa Ombretta Franco, a cui vanno le nostre condoglianze e le scuse per non aver potuto partecipare all’ultimo saluto all’indimenticabile amico Stefano.
Caro direttore
son rimasto basito anch’io alla notizia della morte di Stefano. Il tuo ricordo non poteva che essere così ed a te mi associo. Pure io commentando la sua morte, con amici, ho detto le stesse cose. On the road non era solamente una formula, ma un appuntamento da qualche parte, forse, se capitasse, ma con lo stesso coinvolgimento culturale di chi sa che da qualche parte c’è qualcuno come te, sebbene tu stia tanti anni senza vederlo o potrai non lo vederlo mai più. Appunto: on the road!
PS. Ciao Grillo, sei sempre forte
Sergio
carissimo Sergio,
mi fa piacere leggerti su queste frequenze e sapere della condivisione di questo triste momento per il viaggio infinito del nostro comune amico Stefano.
Io sono in partenza e sarò on the road per alcune settimane. Un abbraccio e a presto
Grillo