America Latina: che succede… (6 novembre 2012)
Uruguay: 40 gr mensili di marijuana/ Messico& Venezuela: il 61% dei messicani dice Obama./ Cuba: solidarietà venezuelana dopo Sandy / Colombia/Farc: il 15 novembre all’Avana per la Paz / Haiti: è “finito” il dramma, per i media.
Uruguay: 40 gr mensili di marijuana
Il Parlamento di Montevideo sta esaminando il disegno di legge per legalizzare la vendita ai cittadini uruguaiani di 40 grammi di “marja” al mese al costo di 700 pesos (equivalenti al 35 dollari). Ovviamente questo progetto sta provocando un acceso dibattito tra medici, autorità preposte alla sicurezza ma anche perplessità in alcune figure di rilievo che sostengono il governo di Mujica. Lo Stato comunque sta adottando tutte le misure per regolare la vendita e impedire illegalità tra consumatori, che si stima siano in tutto il paese circa 300.000,
Messico/Venezuela: il 61% dei messicani direbbe Obama. Ma per Chavez è lo mismo!
Secondo un sondaggio di GCE (Gabinetto Comunicazione Strategica), il 61% dei messicani intervistati hanno dichiarato che, se potessero votare dal Messico per le elezioni statunitensi, sceglierebbero Barack Obama. Solo il 13% per Romney. Il risultato delle votazioni influirà sensibilmente per affrontare con segni diversi argomenti come narcotraffico e migranti tra USA e Messico. Il leader del sociliasmo bolivariano, Hugo Chavez, sul tema elezioni Usa, ha detto che se vince l’uno o l’altro “ci sono pochissime speranze di cambiamento nei rapporti tra USA e America Latina”. Tra poche ore sapremo i risultati e nel giro di qualche mese se vi saranno effetti positivi o meno negli States, e poi nelle relazioni estere con il continente Sudamericano.
Cuba: solidarietà venezuelana dopo Sandy
Hugo Chavéz si è preoccupato di inviare 226 tonnellate di alimenti come aiuto umanitario al paese hermano di Cuba, colpito dal recente uragano Sandy, il quale prima di tutto ha steso al tappeto gran parte dell’economia USA e con un centinaio di vite umane perdute.
Colombia/Farc: il 15 novembre all’Avana per la Paz
Continua il dialogo per trovare un accordo di pace tra il governo colombiano di Juan Manuel Santos e i dirigenti dei guerriglieri delle Farc. Appuntamento delle due rispettive delegazioni nella capitale cubana, sede permanente del negoziato di pace, il 15 novembre. I governi di Cuba e Norvegia svolgono il ruolo di garanti in questo tavolo di pace, mentre quelli di Chile y Venezuela sono “accompagnatori”. E’ sperabile che i contendenti abbiano imparato la lezione dopo 50 anni di guerriglia e accordi falliti. Se tutti faranno tesoro degli errori precedenti questa potrebbe essere la volta buona per scrivere Paz, Pace, Peace nella terra di Garcia Marquez, di Shakira, di Juanes, solo per citare alcuni dei nomi più noti.
Haiti: è “finito” il dramma, per i media.
Nella stampa non si parla più della drammatica situazione che sta colpendo il paese caraibico dal gennaio 2010 dopo il catastrofico terremoto. Come dire che tutto è risolto se non si va in prima pagina: niente notizia, nessun problema. I Media fanno e cancellano le realtà. Ma in terra haitiana dopo il terremoto è arrivato il colera, poi altri uragani, e la gente è stremata e da sola. Le deboli speranze di sopravvivenza sono affidate alle ong internazionali mentre i governi ricchi del mondo se la sono date a gambe, per riapparire in scena al prossimo disastro, e che si sommerà a quelli subiti finora dal paese più povero dell’America, e forse del Pianeta.