Benny Moré: a 50 anni dalla scomparsa del Barbaro del ritmo
A mezzo secolo dalla morte del Sonero Mayor di Cuba, avvenuta il 19 febbraio 1963 per cirrosi epatica, il leggendario cantante – considerato il più completo e carismatico artista cubano del secolo scorso – continua a essere venerato. Le canzoni e tanti episodi della vicenda umana e artistica di Benny Moré – narrati in trasmissioni radio, in documentari o sulla carta stampata- si ascoltano, si guardano e si leggono ancora con grande affetto. Un omaggio di César Pagano su El Tiempo. E per chi si trova a Bogotà, appuntamento con musica e conferenza alle ore 19 del 19 febbraio al Salomé Pagana Social Club.
Un pregevolissimo omaggio all’artista di Santa Isabel de las Lajas (Cuba) verrà pubblicato martedì 19 febbraio sul più importante quotidiano colombiano, El Tiempo di Bogotà a firma di César Pagano Villegas (foto), bogotano, giornalista, grande esperto di musiche latinoamericane, considerato dagli appassionati e dai critici musicali uno dei padri divulgatori di salsa e di ritmi cubani e afrocaraibici. E non soltanto mediante i mezzi di comunicazione con articoli, reportage e trasmissioni radiotelevisive, ma anche attraverso la gestione diretta di locali notturni a ritmo di son, guaracha, bolero o cha cha cha, come il Salomè Pagana Social Club, dove si ascoltano e si ballano queste musiche contagiose da ben venticinque anni. Sviluppato su due piani e con al centro del club una piccola pista per ballare, quasto bellissimo e ampio bar è ubicato nella zona Rosa (Carrera 14ª No 82-16), l’elegante quartiere del divertimento della capitale colombiana. Alcune settimane fa, durante un recente viaggio sudamericano, siamo ritornati a salutare il nostro amico César, che ci ha ricevuti con calore nella sua accogliente casa di Bogotà, una sorta di studio-archivio in cui si respira il fascino del disco, si ascolta ottima musica e si sbirciano nomi di musicisti intervistati dal nostro e che spiccano ovunque. Infatti metà dello spazio dell’appartamento ospita un immensa raccolta di materiali (Lp, cd, musicassette, video ecc.) con delle rarità assolute, e che ogni collezionista vorrebbe avere. E’ un paradiso tra le musiche del mondo, realtà che, purtroppo, gli amministratori del Comune di Bogotà e i funzionari del Ministero della Cultura dovrebbero in qualche modo sostenere per consentire la diffusione e la conoscenza del patrimonio musicale accumulato dal professor Pagano negli ultimi cinquant’anni. E invece – mi raccontava lo stesso César – se non troverà in tempi brevi alcuni sponsor o dei contributi economici è probabile che debba ricorrere alla vendita di pezzi dell’archivio musicale, per riuscire a combinare il pranzo con la cena e per continuare a pagare un collaboratore fisso che gli sta digitalizzando tutta la documentazione. Purtroppo, ai politici colombiani interessa poco investire nella cultura e nella conservazione delle tradizioni: è quanto abbiamo potuto verificare osservando la situazione e interpellando artisti e operatori del mondo della musica popolare che non godono di nessun appoggio da parte dello Stato. Un vero peccato, perché la Colombia ha enorme patrimonio culturale e folklorico ancora da far conoscere e da valorizzare e questa potrebbe essere una buona via per attrarre quelle centinaia di migliaia di turisti che amano viaggiare scoprendo musiche nuove. E ciò significa numeri importanti a livello economico. Ma sembra invece che tutto questo ipotetico futuro dipenda dai calcoli di privati e/o di benefattori, che sono sempre meno. E nulla possono nemmeno star colombiane come Shakira e Juanes.
Prossimamente torneremo a parlare di César con l’intervista che ci ha rilasciato durante l’incontro appena citato.
Gian Franco Grilli