José Martí: Coltivo una rosa bianca
Chi non ha ascoltato almeno una volta Guantanamera, l’icona della canzone cubana nel mondo? Molto pochi, da quel che vedo. E tra questi, pochissimi sanno che quelle strofe sono tratte dalla raccolta dei Versos Sencillos (versi semplici) del poeta cubano José Martì. Versi semplici, di fine Ottocento, che sopravvivono al tempo e si offrono come spunto per una riflessione delle coscienze moderne. E allora ogni tanto vi faremo conoscere in ordine sparso alcune delle poesie di Martì. Iniziamo con la brevissima, ma ricchissima di sentimento, Cultivo una Rosa Blanca.
José Martí (1853 – 1895), indipendentista, considerato l’Apostolo della Rivoluzione dei Barbudos, è stato una grande combattente per le libertà dei popoli latinoamericani. Ma qui ci interessa dirvi che è anche il poeta più amato dai cubani e i cui versi continuano ad ispirare gli intellettuali contemporanei.
CULTIVO UNA ROSA BLANCA
Cultivo una rosa blanca (coltivo una rosa bianca)
En Julio como en Enero, (a luglio come a gennaio)
Para el amigo sincero (per l’amico sincero)
Que me da su mano franca. (che mi dà la sua mano franca)
Y para el cruel que me arranca (E per il crudele che mi strappa)
El corazón con que vivo, (il cuore con cui vivo,)
Cardo ni oruga cultivo: (né cardo né gramigna coltivo:
Cultivo la rosa blanca (coltivo la rosa bianca.)
Tratta da “Guantanamera – le più belle poesie cubane” di J. Martí
Zelig editore, che ringraziamo.
A.B.
che bella poesia in musica, sentimenti che fanno sognare melodie.
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¡Los yankees siguen siendo yankees!
José Marti. Un poeta que marcó mi vida porque en mis años de escuela me enseñaron sus escritos y me enamoré de la profundidad y hermosura de cada uno de sus pensamientos.