JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Un mese di musica con il BOLOGNA JAZZ FESTIVAL

23. ottobre 2013 – 23:28No Comment
Un mese di musica con il BOLOGNA JAZZ FESTIVAL

Ai nastri di partenza il Bologna Jazz Festival, la cui ottava edizione vedrà, a partire da sabato 26, protagonisti come Remember Shakti, Jack DeJohnette, Tim Berne, Dave Douglas, Opus 5, Tom Harrell, Stefano Bollani, The Bad PlusJan Garbarek invadere teatri, club e istituzioni tra le città di Bologna e Ferrara, offrendo agli appassionati oltre un mese di programmazione di altissimo livello. Il sipario calerà il 27 novembre 2013.

Ad inaugurare il festival sarà l’attesissimo ritorno a Bologna dopo 36 anni, di John McLaughlin e Zakir Hussain nello speciale tour Remember Shakti (sabato 26 ottobre, Teatro Manzoni), pensato per celebrare i 40 anni d’amicizia e di musica che li uniscono in quello che molti ritengono essere il primo progetto di World Music della storia. Reduce da un miracoloso quadriennio che, a partire dal 1969, lo aveva visto suonare nei dischi più rivoluzionari di Miles Davis e nei Lifetime di Tony Williams, incidere fondamentali album come solista e con Carlos Santana, e fondare la Mahavishnu Orchestra entrando stabilmente nel novero dei chitarristi più celebrati di tutti i tempi con l’album Birds of Fire, McLaughlin decise infatti alla fine del ’73 di sciogliere l’Orchestra proprio poco dopo l’uscita di quel disco, per dedicarsi a un progetto totalmente acustico: Shakti, fondati con il virtuoso di tabla Zakir Hussain, un progetto dedicato a un’inedita fusione di elementi jazz, rock e musiche indiane di tradizioni diverse, che affascinò anche Bologna con un leggendario concerto nel 1977.

Tim Berne, da oltre trent’anni protagonista della scena downtown newyorchese, seguirà al Torrione di Ferrara (lunedì 28 ottobre) con il suo progetto dal taglio più spiccatamente cameristico. Berne presenterà il nuovo cd, appena uscito per la ECM, “Shadow Man”, secondo capitolo col quartetto Snakeoil, apprezzatissimo  dalla critica grazie alle sue tessiture trasparenti e al tempo stesso vibranti d’energia.

Dave Douglas, trombettista americano, acclamato come band leader e solista della storica band Masada di John Zorn, festeggia nel 2013 i 50 anni d’età e i 20 di carriera con il tour del nuovo album “Time Travel”: un viaggio nel tempo in cui Douglas spazia tra le sue numerose influenze (da Monk a Davis alla musica di New Orleans) coadiuvato dal suo quintetto, che sarà venerdì 1 novembre a Bologna (La Scuderia) e sabato 2 novembre a Ferrara (Il Torrione)

Un altro grande protagonista sarà il Jack DeJohnette Group feat. Don Byron (5 novembre, Teatro Duse), ovvero colui che è probabilmente il più grande batterista jazz in attività, titolare di innumerevoli progetti e collaborazioni (tra cui Gateway, New Directions, Special Edition, i Parallel Realities e la trentennale militanza nel trio di Keith Jarrett), in uno straordinario quartetto forte della presenza dell’originalissimo strumentista, compositore e arrangiatore Don Byron.

Nel pomeriggio del 5, si terrà inoltre presso il teatro un incontro pubblico con il musicista, a cura del critico Stefano Zenni.

Il 6 e 7 novembre a Bologna (Cantina Bentivoglio) e sabato 9 al Torrione di Ferrara, sarà la volta degli Opus 5, all star band formata nel 2011 da musicisti che hanno fatto parte in varie fasi, o sono tuttora membri, della Mingus Dynasty e della Mingus Big Band (Boris Koslov ne è a tutt’oggi il Musical Director e principale arrangiatore).

Gli Opus 5 saranno coinvolti anche nella produzione originale del Bologna Jazz Festival di quest’anno, il Progetto Didattico “Massimo Mutti” – Prima Edizione. Mercoledì 6 novembre alle ore 11.00, presso il Conservatorio Gb Martini, una lettura storico-musicologica del critico Stefano Zenni traccerà le linee guida del progetto. La settimana culminerà nel doppio concerto presso l’Oratorio San Filippo Neri (10 novembre, h 17.30 e 21.30) “Afro-American Sacred Sketches: from Ellington to Mingus”, e nella consegna del Premio Massimo Mutti, consistente in borse di studio per i migliori allievi del Conservatorio.

Il corso “normale” del festival riprenderà immediatamente l’11 novembre al Torrione e il 12 novembre a Bologna (La Scuderia) con i Fly di Marc Turner, Larry Grenadier e Jeff Ballard, formazione nota per due terzi anche per le ripetute collaborazioni con il coetaneo Brad Mehldau. Il loro sound si rifà ai piano-less di Rollins, Lacy, Marsh o Sam Rivers reinterpretandoli e esplorandone nuove e inattese soluzioni musicali.

Un grande veterano come Tom Harrell, apprezzato per l’intenso lirismo del suo stile trombettistico e noto per essere stato a lungo a fianco di Horace Silver e Phil Woods, sarà il 14 e 15 novembre alla Cantina Bentivoglio di Bologna e il 16 novembre a Ferrara (Il Torrione) con la sua nuovissima formazione Tom Harrel’s Trio of Life.

Il 18 novembre, una produzione di Ferrara Musica porterà al Teatro Comunale estense lo Stefano Bollani Danish Trio. Pianista virtuoso e istrionico, ormai consacrato a livello mondiale, Bollani torna a esibirsi al Comunale in uno specialissimo concerto dedicato ai dieci anni di sodalizio con il suo Danish Trio, noti anche come “resident band” della fortunata serie di trasmissioni televisive “Sostiene Bollani”.

Una proposta strettamente connessa all’attualità del panorama jazzistico di marca newyorchese saranno i The Bad Plus, alla Scuderia (Bo) il 22 e al Torrione (Fe) il 23 novembre. Salutati dalla critica statunitense come “il trio dal suono più particolare emerso dai tempi dei Nirvana”, The Bad Plus sonotre musicisti post-moderni che combinano abilità, dinamici contrasti musicali e una buona dose di di humor in uno dei più personali esiti al mondo della formula del piano trio jazz.

Il 27 novembre (Arena del Sole, Bologna), il concerto di chiusura del festival sarà affidato allo Jan Garbarek Group feat. Trilok Gurtu, ovvero una delle voci-simbolo che hanno plasmato il suono della ECM dal 1970 ad oggi. Autentico viaggiatore tra i mondi sonori di jazz, classica, ambient, melodie scandinave e world music, Garbarek si presenterà a Bologna, in unica data italiana, a capo del suo acclamato quartetto formato dal tastierista tedesco Rainer Brüninghaus, il bassista brasiliano Yuri Daniel, e il polistrumentista indiano Trilok Gurtu.

Ma come sempre, i concerti principali non esauriscono il vasto programma del festival che contempla altri concerti in teatri della provincia bolognese, e numerosi appuntamenti nei club cittadini aderenti: Bravo Caffé, Cantina Bentivoglio e Take Five.

A San Giovanni in Persiceto, l’Anzola Jazz Club presenterà giovedì 31 ottobre il Marcello Molinari 4et. L’ingresso è a offerta libera.

L’altro concerto in provincia si terrà il 4 novembre presso la Biblioteca “De Amicis” di Anzola dell’Emilia con il Carlo Atti Superbalance 4tet. L’ingresso, a offerta libera, andrà in favore di ANT.

Al Bravo Caffè, mercoledì 30 ottobre, si esibiranno Bireli Lagrene e Giuseppe Continenza, duo di recente formazione di due maestri indiscussi della chitarra jazz. Sebbene le sue radici affondino chiaramente nella musica di Django Reinhardt, Bireli Lagrene si è espresso con successo anche in ambiti elettrici.

Mercoledì 13 novembre il Bravo Caffè propone l’Antonio Faraò American 4et Featuring Joe Lovano. Faraò, uno dei massimi esponenti del pianoforte jazz in Europa, presenterà il suo ultimo lavoro “Evans” affiancato tra gli altri dal gigante del sax tenore d’oltreoceano Joe Lovano.

La programmazione collaterale della Cantina Bentivoglio metterà in gioco con The Art of The Duo due duetti di protagonisti della scena jazzistica italiana contemporanea: Gianluca Petrella e Giovanni Guidi (martedì 19 novembre) sono due artisti che esemplificano in modo assolutamente convincente, delineando nuove strade, lo stato di grazia che sta vivendo il jazz italiano; Mattia Cigalini ed Enrico Zanisi (Martedì 26 novembre) costituiscono un incontro inedito tra due leader di formazioni che hanno fatto incetta di prestigiosi riconoscimenti da parte della critica, impegnati in un programma tra brani pop e standards jazzistici.

Un’insolita proposta sarà il “Jazz brunch” (il concerto si terrà infatti alle 13) con uno speciale Cedar Walton Tribute 5tet, omaggio capitanato da Piero Odorici e Jim Rotondi affiancati da Danny Grisset, Darryl Hall e Willie Jones III, ad uno dei maestri del modern jazz che nella sua lunga carriera ha stretto un legame indissolubile con la città petroniana.

Spazio soprattutto ai talenti italiani (ma non solo) verrà dato al Take Five con World Music Days, quattro imperdibili appuntamenti all’insegna della contaminazione musicale ed eno-gastronomica. Jazz e World Music d’eccellenza vedranno avvicendarsi ispirazioni tra Brasile, Marocco, Grecia e Italia con Siroko (29 ottobre), Barbara Casini “Sozinha” (8 novembre), Fawda Trio (20 novembre) e il Mesogaia Project (21 novembre).

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