Cuba/ The Pedrito Martinez Group, che rumba!
Il formidabile percussionista, rumbero, cantante e compositore cubano Pedrito Martinez debutta nel mercato discografico con un album che intreccia in modo magico e indissolubile rumba cubana, timba, songo, flamenco, canto jazz, canto yoruba, rockblues, soul, batà, congas,timbales,armonica cromatica, guiro e nacchere. E altro ancora. Il titolo dell’album è “The Pedrito Martinez Group” (Motéma Music – distr. Egea). Leggi la recensione e guarda il video.
La formazione creata dal talentuoso quarantenne Pedrito Martinez è un nuovo ed esplosivo fenomeno nell’ambito del Latin Jazz, categoria che raccoglie sotto il proprio ombrello sonorità nuove e sempre più variegate del continente SudAmericano. Il quartetto in questione,The Pedrito Martinez Group, che dà il titolo anche al cd che presentiamo, è nato a New York ma le radici affondano nella ricca tradizione degli stili espressivi afrocubani, della rumba, del guaguanco, della timba, del songo, del bolero, della guaracha, del canto afrocubano Yoruba, Congo o Abakuà. E idealmente proprio dall’Isla Grande parte il progetto (che è anche il debutto discografico della band) prodotto dal batterista Steve Gadd e dal percussionista Pedrito Martinez. Un lavoro a dir poco strabiliante, perché rumba e timba vengono subito miscelate in maniera magistrale ad altre mille sonorità internazionali: rumba flamenca, blues, canto jazz, soul, rock-blues, funky. Per un esordio di forte impatto, il magico quartetto vocal-strumentale formato da Pedrito Martinez (perc. & vocals), Ariacne Trujillo (p. & vocals), Alvaro Benavides (bass & vocals) e Jhair Sala (perc. & vocals) ha fatto le cose in grande chiamando a raccolta ospiti del calibro di Wynton Marsalis, John Scofield, lo stesso drummer Steve Gadd, il timbalero Marc Quiñones, l’armonicista Gary Schreiner e Matt Dillon. Risultato: dieci pezzi da urlo interpretati con un’intensità e un’originalità davvero inusitate nell’ambito del latin in circolazione. La parte del leone la fanno ovviamente l’espressività linguistica e l’onda ritmica tipica dei cubani, tanto che nell’album spiccano su tutti la performance di Pedrito Martinez (il perno di questo innovativo sound) con un beat percussivo che accompagna il canto senza pari e la prova della strepitosa e versatile vocalist-pianista Ariacne Trujillo. Una vera scoperta. Con il contributo poi alla partita di nomi come quelli poc’anzi citati potrete già immaginarvi mentalmente il sabor latino e lo swing che ci regala questo Cd (Motema Music – distr. Egea) di cui meritano segnalazione anche duetti e combinazioni azzardate ma azzeccate, come il dialogo tra batà e armonica cromatica, tra conga, tumbao pianistico e canto gospel nella traccia 7 (I’ll Be There), e altro ancora. Una piccola revolución, roba da restare a bocca aperta! E quindi, da non perdere, perché è una novità assoluta da ogni punto di vista: sul piano musicale, strumentale o espressivo.
Questi i titoli dei brani: 1. Conciencia 2. Lengua de Obbara3. Travelling Riverside Blues 4. La Luna 5. Memorias 6. La Habana 7. I’ll Be There 8. Música 9. Después de Todo 10. Los Santos.
Per concludere, due note biografiche sul leader della band. Senza dubbio, a nostro avviso, il percussionista, cantante, compositore e rumbero cubano più completo che si muove oggi nella scena jazz contemporanea. Pedro Pablo “Pedrito” Martinez, è nato a L’Avana, Cuba, il 12 Settembre 1973. Ha iniziato la sua carriera musicale all’età di 11 anni, esibendosi come cantante e percussionista suonando al fianco di leggende cubane come il conguero Tata Güines e rumberos famosi come Los Muñequitos de Matanzas. Da quando si è trasferito a New York nel 2000, Pedrito ha suonato tra gli altri con Paquito D’ Rivera, Steve Turre , Cassandra Wilson, Joe Lovano e Sting, prima di diventare il nuovo fenomeno musicale della città con il suo gruppo. Ha partecipato alle ultime edizioni di Umbria Jazz.
The Pedrito Martinez Group può vantare tra i suoi fan artisti come Eric Clapton, Roger Waters, Taj Mahal, Derek Trucks, Ravi Coltrane, Herlin Riley e molti altri.
(Gian Franco Grilli)