CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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America Latina … che succede e che si dice (18 febbraio)

18. febbraio 2014 – 15:28No Comment
America Latina … che succede e che si dice (18 febbraio)

Nuovi fatti, e alcuni di una certa gravità, accaduti in America latina hanno occupato e occupano in questi giorni le pagine dei giornali. Il Brasile e il Venezuela sono sotto i riflettori per manifestazioni e violenze, che  citiamo in questa generale carrellata di news latinoamericane, dall’Argentina alla Colombia, da Cuba al Perù fino al Venezuela.

Argentina/Il messaggio della presidente Cristina Fernandez: …un aumento delle pensione dell’11,1 per cento e uno del 200 per cento per gli aiuti annuali alla scuola…. Nel messaggio (scrive il Clarin) “la presidente ha criticato gli imprenditori che aumentano i prezzi e i sindacati che reclamano salari più alti… ma non ha accennato alla svalutazione del peso”.

America Centrale cambia faccia. Le elezioni presidenziali del 2 febbraio in Costa Rica e nel Salvador hanno dato all’America centrale uno slancio verso l’autonomia e la prospettiva di staccarsi dall’orbita geopolitica degli Usa.

Brasile/I black-out fanno paura. Milioni al buio nell’estate più torrida. Ora c’è chi teme per la tenuta durante i Mondiali (di calcio –ndr). …un altro timore percorre il Brasile a pochi mesi dai Mondiali: reggerà la rete elettrica nazionale?  I consumi elettrici sono nel paese sono quasi raddoppiati in un decennio, grazie al boom economico e la rete ne risente nonostante  i continui investimenti…Il black-out hanno hanno forte valenza politica in Brasile a causa del malcontento creato nella popolazione, che in passato ha subito razionamenti di emergenza. La presidente Dilma Rousseff – in lizza per un secondo mandato alle elezioni di ottobre –  che viene proprio dal settore energia, non può permettersi uno smacco del genere. (Sette, Latinos di Rocco Cotroneo, 14/02/2014)

Brasile/Il cameraman  Santiago Andrade è stato ucciso il 6 febbraio durante gli scontri di Rio de Janeiro  tra centinaia di manifestanti e la polizia. Secondo la Folha de Sao Paulo, “Andrade è stato vittima di una violenza irrazionale che si ripete da giugno senza che lo Stato intervenga”. (Internazionale, 7 febbraio 2014)

Brasile/ Viaggi. Sui monti del Brasile. Nel nordest del paese, tra i sentieri per il parco della Chapada Diamantina: montagne basse, canyon e cascate dall’acqua cristallina.  (Internazionale, 14-20 febbraio 2014)

Colombia/ Chi spia la pace. Azioni di spionaggio militare da un ristorante di Bogotà su funzionari del governo che stanno negoziando a Cuba la pace con le FARC. Era legale? Il presidente Santos, prima ha denunciato “ le forze oscure…” poi ha affermato che agivano nella legalità. Secondo la rivista Semana online, che ricostruisce l’inchiesta nei dettagli, di legale c’è molto poco. (Internazionale, 7 febbraio 2014)

Colombia/L’ombra di Escobar sulla Colombia. E’ un interessante articolo della giornalista e scrittrice messicana Lydia Cacho (foto) che si pone la domanda “come riconciliare l’amore per un padre affettuoso che in Colombia è simbolo di crudeltà, omicidi e narcotraffico?” Nel pezzo (rubrica Opinioni) parla delle iniziative contradditorie di Juan Pablo Escobar (figlio del narcotrafficante Pablo Escobar Gaviria) che dopo la morte del padre  fuggì dalla Colombia e cambiò nome. Oggi è Sebastian Marroquin, ma… (Internazionale, 14 febbraio 2014)

Costa Rica. Si voterà il 6 aprile per il ballottaggio tra il candidato di sinistra Luis Guillermo Solis e Johnny Araya, del partito al governo.  Questo non è più il paese con la forte immagine di pace sociale conosciuta fino a qualche anno fa. Nel nuovo scenario, che è venuto a crearsi nel paese centroamericano con le politiche neoliberiste degli ultimi anni, la Costa Rica potrebbe trovarsi davanti a un cambiamento importante.

Cuba/ L’amico di Hillary ( Clinton e del marito –ndr)  per fare la pace con gli Stati Uniti. Hanno suscitato scalpore in Florida le dichiarazioni di Alfonso Fanjul, 76 anni, l’ispanico più ricco d’America. Fuggito con la famiglia dopo la Rivoluzione, Fanjul ha ammesso  di essersi recato all’Avana discretamente due volte tra il 2012 e il 2013 … che non ha affari in ballo con l’isola comunista …ma “se la bandiera della mia famiglia potesse tornare a sventolare a Cuba… darei volentieri una mano”. (Sette, Latinos di Rocco Cotroneo 14/02/2014 ).

Cuba/Europa rompe il blocco e apre a Cuba. Questo secondo alcune notizie apparse su El Pais. La volontà di apertura della UE nei confronti del governo dell’Avana sembra riflettere l’apprezzamento della Comunità europea sui cambiamenti politici ed economici intervenuti nell’Isla con le riforme messe in atto negli ultimi due anni da Raul Castro. Da tenere presente che l’Unione europea ha la leadership degli investimenti stranieri nell’isola, è il secondo partner commerciale del paese. In argomento, suggeriamo l’articolo “Se l’Unione Europea apre a Cuba” di A. Lupi e P. Morena (www.ilfattoquotidiano.it)

Perù/Fabbrica di cocaina. Il Perù e diventato il primo produttore mondiale di polvere bianca. Ora il governo di Ollanta Humala vuole sradicare tutte le piantagioni illegali, deludendo i cocaleros che l’hanno eletto. (reportage Internazionale, 7-13 febbraio)

El Salvador/Il 9 marzo duello in Salvador: si sfideranno nel ballottaggio per la presidenza, Salvador Sanchez Ceren dell’FMNL (Frente Farabundo Martì para la Liberacion Nacional, partito al governo) e Norman Quijano, candidato del partito conservatore, Arena. Se vincesse l’FMNL,il Salvador potrebbe entrare nell’Alleanza Bolivariana per le Americhe (ALBA) e stabilire accordi di cooperazione con Petrocaribe (alleanza petrolifera tra alcuni paesi caraibici e il Venezuela) … e rafforzando così lo spirito d’integrazione dell’ultimo vertice della CELAC che si è svolto a Cuba a fine gennaio 2014.

Venezuela. Tutti divisi per un obiettivo comune. Henrique Capriles, leader dell’opposizione, è sotto accusa. Gli esponenti della linea dura sostengono che è ora di riprendere le manifestazioni di piazza approfittando del malcontento creato dalla crisi eonomica… e dell’indebolimento del presidente Nicolas Maduro.

Venezuela/ Tre morti nelle manifestazioni anti-Maduro. Almeno tre persone sono morte durante le manifestazioni contro il governo in Venezuela. Le prime due vittime sono un sostenitore del governo e uno studente, rimasti uccisi in una sparatoria durante una protesta a Caracas. La terza vittima è stata nel comune di Chacao, a est di Caracas, dove le proteste sono continuate nelle ore serali….Le ragioni della protesta: Il presidente Nicolás Maduro è accusato di non aver gestito la crisi economica, che è sempre più grave. Inoltre la violenza e la criminalità sono sempre più diffuse nel paese. L’inflazione nel 2013 è arrivata al 54 per cento, il governo impone il razionamento di cibo e di altri beni, i blackout elettrici sono continui. (Internazionale, online 13 febbraio 2014)

Venezuela/Il fascismo non passerà. Lo sostiene il giurista internazionale Fabio Marcelli nel suo articolo di stampo antimperialista (online su www.ilfattoquotidiano.it , 18 febbraio 2014) che analizza la difficilissima situazione attuale di Caracas in cui una “destra brutale e analfabeta…punta a far scivolare nel caos e nella guerra civile il Paese”  e… con “tracotante intromissione imperialista… e appoggio degli Stati Uniti”. Marcelli scrive che un eventuale caos, o colpo di stato, metterebbe a rischio anche il cammino della CELAC.

Venezuela/ In argomento anche l’articolo di Paolo Manzo “Caracas, la marcia dell’oppositore:”mi consegno, non ho fatto nulla”. Il leader del partito di opposizione Voluntad Popular Leopoldo López, ha convocato una marcia proprio per domani (18/2/2014 – ndr), invitando con un video registrato da una località segreta tutti i venezuelani ad accompagnarlo sino al ministero degli Interni dove “si consegnerà senza timori, perché non ho commesso nessuna illegalità” . La Stampa – Esteri , 17/02/2014). E Paolo Mastrolilli, inviato da New York intervista l’analista Moisés Naím, che del Venezuela è stato ministro dell’Industria e del Commercio, e non vede sbocchi:”il governo continuerà la repressione, schiacciano gli oppositori”. (La Stampa, esteri, 18/02/2014)

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