America latina… chi e come se ne parla (9 febbraio 2014)
Queste sono alcune notizie di carattere “latinoamericano” pubblicate recentemente sulla stampa nazionale. E con qualche nostra nota di commento. Si parla di Argentina, Cile, Cuba, Bolivia, Perù e Uruguay, e di Gloria Estefan e del prete “sovversivo” Don Arturo Paoli.
Venezuela/I fulmini su Maracaibo. All’entrata del lago di Maracaibo (Stato di Zulia, zona ricchissima di petrolio) c’è la foce del fiume Catacumbo: questo è il luogo al mondo dove cadono più lampi e fulmini, dai 18 ai 60 lampi al minuto,oltre un milione all’anno ( Latinos, Sette, 7/02/2014)
Bolivia /Cile e Perù hanno trovato un accordo sul nuovo confine marino. Ma ora la Corte de L’Aja dovrà trovare una soluzione anche alla rivendicazione di Evo Morales, presidente della Bolivia, che chiede di ottenere un corridoio tra le Ande che sbocchi al mare, sul Pacifico, dove costruire un porto. (Latinos, Sette, 7/02/2014)
Argentina/ Ogni cosa è politica. Secondo un sondaggio recente, sei cittadini su dieci hanno partecipato a un evento politico nel 2013 e quattro su dieci sono membri o simpatizzanti di un partito o movimento. La maggioranza degli argentini ama discutere spesso di politica con amici e familiari, situazione incomparabile con il resto dell’America Latina.
Argentina/Uruguay. Tanti argentini vanno a vivere a Punta del Este, Uruguay. Motivo principale: stress e aumento della violenza a Buenos Aires (Latinos, Sette, 7/02/2014)
Sudamerica/ Cent’anni di Beatitudine. Dal Sudamerica a Lucca. La storia di Don Arturo Paoli, 102 anni, a suo modo eroe dei due mondi, racconta una vita trascorsa a fianco degli ultimi. (L’Espresso – Agostinelli/Goldkorn, 7 febbraio). La vicenda straordinaria di questo sacerdote “sovversivo”, in parte maturata tra Argentina, Perù, Venezuela e Brasile, meriterebbe di essere conosciuta dal grande pubblico. (gfg)
Cuba/Miami. Gloria Estefan. Il grande sogno della star cubano-statunitense sarebbe di cantare in una Cuba libera. Ne parla nell’intervista rilasciata a Giuseppe Videtti (Repubblica, domenica 9 febbraio 2014). La signora Gloria manifesta il grande amore per la sua terra natia che lasciò quando aveva poco più di due anni e non vi è più ritornata. Parla di suo padre, ex poliziotto del dittatore Fulgencio Batista e controrivoluzionario che partecipò al tentativo fallito di rovesciare Castro a Playa Giron. Alla fine dell’intervista ribadisce il suo grande sogno di cantare a Cuba ma solo quando ritornerà la democrazia. E fin qui ci può stare. Ma una cosa che spicca, e denota ancora rigidità, è il non riconoscere invece i timidi cambiamenti in atto nell’isola da quando c’è Raul al comando, è sparare notizie a volte imprecise e non aggiornate. Se può contare il nostro parere, consigliamo alla Estefan, invece di ripetere concetti superati, di avanzare una proposta alle autorità cubane per cancellare le incomprensioni e trovare un accordo per effettuare un concerto all’Avana e magari prima a Miami con artisti cubani non in esilio. (Chi scrive già qualche anno le ha suggerito quanto appena detto durante un’intervista, ma se qualcuno non fa un primo passo, i sogni non si realizzano. Grilli GF)