Brasile/ “Di me ormai neanche ti ricordi” di Luiz Ruffato
Di me ormai neanche ti ricordi – l’ultima fatica editoriale del narratore brasiliano Luiz Ruffato– racconta gli amori, le lotte e la fatica di un giovane emigrato a São Paulo mentre, sullo sfondo, affiora il Brasile degli anni Settanta, la dittatura, le vittorie della nazionale di calcio, le proteste operaie e soprattutto la miseria e la solitudine di chi è dovuto andare via. Il romanzo è pubblicato da La Nuova Frontiera.
Sotto il letto, una piccola e dimenticata scatola di legno: all’interno, il ritratto di un figlio, cinquanta lettere e tutto il dolore di una madre. Di me ormai neanche ti ricordi racconta gli amori, le lotte e la fatica di un giovane emigrato a San Paolo mentre, sullo sfondo, affiora il Brasile degli anni Settanta, la dittatura militare, le vittorie della nazionale di calcio, le proteste operaie e soprattutto la miseria e la solitudine di chi è dovuto andare via e presto scopre che i poveri non fanno mai ritorno a casa. Luiz Ruffato, in un commovente monologo epistolare, racconta il passato recente del suo paese attraverso lo sguardo ingenuo, caparbio e generoso di suo fratello Célio.
Questo libro, classificato come romanzo, in realtà è una raccolta di lettere scritte alla madre a Cataguases (Minas Gerais) da suo fratello maggiore, Célio, da São Paulo dove emigrò in cerca di lavoro nel 1971 e vi morì in un incidente d’auto nel 1978 quando aveva soltanto 26 anni.
Luiz Ruffato (1961), prima di diventare scrittore ha venduto pop corn, fatto il cameriere, il commesso, l’operaio in un’industria tessile, il tornitore meccanico,il giornalista, il librario e il ristoratore. Oggi è considerato uno dei migliori narratori sudamericani in circolazione e il romanziere più interessante della letteratura brasiliana contemporanea.