Colombia: La Chiva Gantiva con cumbia, mapalé & rock in “Vivo”
“VIVO” (Crammed Discs – Materiali Sonori) è il titolo del secondo album del gruppo colombiano-francobelgavietnamita La Chiva Gantiva, una potente “molotov” sonora ricavata dalla combinazione di ritmi afrocolombiani come mapalé , porro, cumbia, champeta, chirimia con stili internazionali quali rock, afrobeat, funk, reggae e rap. Potremmo definirlo “patchanka” o world music ibridata, ma è un mix più complesso.
“Frenetico punk- carnevalesco che fa esplodere come una Molotov cocktail di rock, rap, soul e ritmi latini ferocemente funky” così The Times riassume il sound e l’insieme di “Vivo” (Crammed Discs – Materiali Sonori), i cui pilastri fondamentali, a nostro parere, sono le percussioni che ritmano costantemente e il basso che le incalza. Infatti sono loro i veri protagonisti della robusta cornice sonora al cui interno vengono poi collocate la chitarra, la sezione fiati e le voci che cantano fatti di vita quotidiana con spirito ironico.
La storia di La Chiva Gantiva iniziò a Bruxelles circa 8 anni fa quando tre giovani studenti colombiani per riavvicinarsi alle loro radici cominciarono a suonare insieme la musica afrocolombiana, in particolare i ritmi della costa atlantica della Colombia, e tra questi: mapalé, cumbia, porro, chandé, puya. All’inizio il sound del gruppo era nettamente colombiano con la voce accompagnata da strumenti tradizionali: tambor alegre e tambora, di origine africana e maracas e gaita, di provenienza indigena. Poi il “trio” incontra amici musicisti di altri paesi (due belgi, un francese e un vietnamita) e assieme decidono di fondere la tradizione afrocolombiana con stili internazionali come rock, funk, soul, rap e hip hop. Si trattava quindi di ricercare una nuova modalità dentro il variegato fenomeno della “patchanka” e così si arriva a La Chiva Gantiva che mescola gli strumenti tradizionali del Caribe colombiano poc’anzi citati con quelli “occidentali” come clarinetto, sassofono, chitarra, basso, batteria, e le voci che cantano in spagnolo e francese. Nel nuovo cd, “Vivo”, sfilano qua e là le numerose influenze musicali del gruppo, e in particolare, riascoltando più volte i brani, ci ritornano in mente nomi storici della musica afrocolombiana come Toto La Momposina, Joe Arroyo o, in lontananza, Mambanegra, depositari di sonorità che la Chiva riesce ad amalgamare bene a rock, afro-beat, funk, reggae, rap e hip hop.
“Vivo” è stato registrato negli studi della band e mixato a New York da Joel Hamilton (Blakroc, Sparklehorse, Marc Ribot, Bomba Estereo) con i due principali compositori della band, il cantante Rafael Espinel e il chitarrista Felipe Deckers, che in un paio di pezzi si cimenta anche con le corde del tiple e la pelle del tambor alegre. In sintesi: 12 brani di ritmo contagioso e interpretati con molta grinta; album che convince, quindi da comprare.
(gfg)