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L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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GINGER BAKER e l’afro-rock-jazz di “Why?”

29. luglio 2014 – 14:28No Comment
GINGER BAKER e l’afro-rock-jazz di “Why?”

Ginger Baker, ex- drummer dei Cream, uno dei pilastri del rock blues inglese degli anni Sessanta, ritorna come leader del quartetto Jazz Confusion sulla scena discografica dopo ben sedici anni con il nuovo album “Why?” (Motema – distr. Egea). Un piacevole mix di jazz, blues, ritmi africani, beat arabeggianti e sfumature latin.

D’altra parte il batterista inglese è sempre stato attratto dalle sonorità africane, dal tamburo ancestrale tanto da compiere diversi viaggi nel continente nero e studiarne i linguaggi.

Meglio noto come l’impetuoso e rivoluzionario batterista dei Cream, il supergruppo britannico degli anni Sessanta con Eric Clapton e Jack Bruce, Ginger Baker è un vero pioniere della musica. Ispirato dalle ritmiche africane e dallo stile di grandi batteristi jazz come Art Blakey, Max Roach e Elvin Jones, Ginger ha creato uno stile e un suono della batteria completamente nuovo nella musica rock. Oggi, sulla scia del documentario del 2012 “Beware of Mr. Baker” che raccontava la sua vita e carriera, Ginger Baker ritorna alle influenze che hanno contribuito a plasmare il suo stile e presenta “Why?”, il suo primo nuovo album in sedici anni. “Why?” vede Baker alla guida del suo quartetto Jazz Confusion con il leggendario sassofonista Pee Wee Ellis (James Brown, Van Morrison), il bassista Alec Dankworth e il percussionista Abass Dodoo. L’album è incentrato sulla combinazione di ritmi jazz e africani e passa dalla rilettura caraibica di uno standard come “St. Thomas” (di Sonny Rollins) a classici come Footprints (di Wayne Shorter) a composizioni originali dello stesso Baker, in cui risuona l’influenza di leggende dell’Afrobeat come Fela Kuti e Tony Allen con cui Baker ha suonato negli anni Settanta. Nelle otto tracce del cd il canto del sax è quasi sempre in primo piano e di volta in volta chiama in causa batteria, percussioni e contrabbasso per mettersi in bella mostra con calibrati assoli. Con questo lavoro Baker rinnova la sua fama di artista eclettico e si conferma come uno dei più originali batteristi inglesi di tutti i tempi. Un album da non perdere, soprattutto per gli appassionati di jazz e di ritmi afro. I nostri brani preferiti sono Ginger Spice, Cyril Davis e St.Thomas.

I brani del cd: 01. Ginger Spice 02. Twelve And More Blues 03. Cyril Davis 04. Footprints 05. Ain Temouchant 06. St Thomas 07. Aiko Biaye 08. Why?

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