America latina, sinistra e Lydia Cacho senza paura
“Sono stata incarcerata, sono stata torturata, a volte mi prende di nuovo la paura, ma non posso fermarmi, devo continuare il mio lavoro di indagine”. Così racconta l’affascinante e coraggiosa giornalista messicana Lydia Cacho (nella foto) durante la bella intervista curata da Omero Ciai di Repubblica, sabato pomeriggio di 4 ottobre presso il Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara.
“Fare la giornalista in Messico è come essere un’inviata in guerra ma nel tuo Paese – continua Lydia Cacho – però è un lavoro necessario per combattere la grande rete di impunità che esiste nella mia terra”.
Dopo 40 minuti di racconto ti rendi conto di essere di fronte ad una donna estremamente coraggiosa, determinata ma soprattutto capace di fare indagini e riuscire a portare alle luce i legami tra narcotrafficanti, criminalità organizzata e i vertici del governo messicano. La giornalista e scrittrice messicana ha affascinato il foltissimo pubblico che ha gremito le belle sale del Ridotto del Teatro venuto ad ascoltare le storie di questa tenace donna. Storie vissute sulla propria pelle, vicende di violenza, pedofilia, sfruttamento, stupri, corruzione politica, nuove forme di schiavitù. Le sue indagini sono state raccolte in diversi libri alcuni dei quali pubblicati anche in Italia.
Sempre di America Latina si è dibattuto anche un paio d’ore prima nel Teatro Comunale. Neanche a dirlo, stracolmo di un bellissimo pubblico di giovani.
Questa partecipazione giovanile ci fa sperare nella possibilità di poter ancora coltivare idee di cambiare in meglio il nostro pianeta, ridurre le ingiustizie, sviluppare sentimenti di solidarietà concreta e migliorare le relazioni tra i popoli. Tornando al dibattito, si è parlato a 360 gradi dello stato di salute oggi della sinistra in tutto il continente sudamericano. Questa bella “foto di gruppo”, dal Venezuela al Messico dal Brasile all’Argentina, saltando Cuba (una realtà a sé stante) ma dimenticandosi di Paraguay, Ecuador e Perù e altri ancora, è stata sviluppata con grande competenza da tre autorevoli giornalisti coordinati da Giulia De Luca di Radio3Mondo: Jon Lee Anderson (che ha tracciato un bel e divertente ritratto di Chavez e del Venezuela), Enrique Krauze, giornalista messicano e Patricio Fernandez Chadwick, giornalista cileno.