CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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MUSICA DEI POPOLI: SEUN KUTI & EGYPT 80

17. ottobre 2014 – 09:08No Comment
MUSICA DEI POPOLI: SEUN KUTI & EGYPT 80

Il cantante-musicista Seun Kuti, figlio di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Fela Anikulapo Kuti, inventore dell’Afrobeat, sabato 18 ottobre 2014, ore 21.30, salirà sul palcoscenico dell’Auditorium FLOG di Firenze, per la rassegna “Musica dei Popoli, Africa: la diaspora”, accompagnato dalla più formidabile macchina ritmica dell’Africa tropicale: gli Egypt 80.

Seun Kuti, trentuno anni, è figlio di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Fela Anikulapo Kuti, rivoluzionario, musicista e attivista nigeriano, inventore dell’Afrobeat. Con lui, la storica formazione degli Egypt 80 – “la più infernale macchina ritmica dell’Africa tropicale” – nome  che il padre Fela Anikulapo diede agli Africa 70, dopo il massacro di Kalakuta (Nigeria), nel 1977, da parte delle istituzioni governative. Un’orchestra esplosiva il cui nome si rifaceva all’antica civiltà egizia e che oggi ritorna ai suoi albori guidata dal figlio più piccolo del leggendario “Black President”, com’era chiamato il più importante artista africano e attivista socio-politico del XX secolo. Come il padre, Seun lotta con la musica per l’affermazione del proprio popolo.

Le sonorità del gruppo di Seun tengono conto della storia dell’ultima black music, introducendo le inflessioni del rap, reggae, accenti caraibici, influenze davisiane e new soul nel clangore dell’Afrobeat. Le sue canzoni parlano di corruzione, arroganza del potere, educazione alla salute e alla bellezza africana. L’eclettico e carismatico sassofonista  vuole fare “l’afrobeat per la mia generazione: invece che ‘alzati e combatti’,  il messaggio deve diventare ‘alzati e pensa’.  Un invito a danzare e allo stesso tempo a pensare.

Da non perdere dunque questo appuntamento fiorentino con il nuovo messia dell’Afrobeat.

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