CUBA/USA: “todos somos americanos”, e ora via il bloqueo!
Storica svolta, finalmente: riprendono le relazioni tra CUBA e STATI UNITI dopo cinquantatre anni di guerra fredda. L’annuncio in contemporanea l’hanno dato i due presidenti: Raul Castro e Barack Obama, che nel suo lungo discorso ha sottolineato in spagnolo “TODOS SOMOS AMERICANOS”. Ottimo intervento di Obama che ricorda la canzone di Gloria Estefan “Abriendo Puertas”; ma coraggioso e non più rinviabile gesto che ora dovrà affrontare il congresso nordamericano per far revocare l’embargo e cancellare le odiose 90 miglia che separano le due nazioni.
Era da qualche anno che si respirava aria di cambiamento, lento, ma presente su diversi aspetti e soprattutto a Miami. Anche molti degli anticastristi della Florida avevano assunto atteggiamenti più morbidi poichè si erano resi conto che lo scontro frontale dopo mezzo secolo non era riuscito a produrre niente ma solo a far pagare le conseguenze alla popolazione di Cuba. Si era incominciato con il settore della cultura, con interscambi artistici, poi maggiori possibilità per i cubano-americani di viaggiare nell’Isla e viceversa per i cubani con parenti negli Stati Uniti, miglioramenti nelle rimesse di divisa ai famigliari residenti a Cuba. Poi l’impegno in prima fila dei medici cubani di fronte alla varie emergenze sanitarie (Haiti, Ebola ecc.). Ovviamente in queste ore gli esperti di politica estera offriranno analisi più dettagliate sui principali fattori che hanno portato a questo primo storico annuncio, ma al di là della liberazione di spie da parte dei due paesi è contata l’intermediazione sia di Papa Francesco che del governo del Canadà per dire alle parti in causa che bisogna mettersi alle spalle il passato e guardare avanti per trovare nuove forme di dialogo per ristabilire rapporti diplomatici, economici, culturali e aprire nuovi spazi per i diritti umani favorendo il pluralismo nel rispetto dell’autodeterminazione.
In questi giorni avremo modo di saperne di più dai grandi mezzi di informazione che finora si erano un po’ dimenticati di Cuba.