Messico: l’inferno della Foxconn
Ciudad Juarez dista quasi duemila chilometri dalla stato del Guerrero, dove il 26 settembre scorso sono scomparsi i 43 studenti messicani. Ma qui la violenza messa in campo da bande armate e polizia non è certo a meno: dal 1993 a oggi sono state uccise circa quattromila donne. (Il Manifesto, 11.12.2014)
Ciudad Jaurez è una città di confine la cui struttura si è profondamente modificata dopo la firma, giusto vent’anni fa, del Trattato di Libero Scambio del Nord America (Nafta, per l’acronimo inglese). Si tratta di un confine diviso da un muro metallico che corre per centinaia di chilometri ma che rimane ambivalente e denso di pratiche politiche: da un lato facilmente transitabile per le merci, dall’altro poroso, garantendo così ai vari mediatori delle migrazioni internazionali di agire sul mercato del lavoro filtrando la circolazione della forza lavoro.
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