JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Cuba/Musica da regalare: Mbókò di David Virelles

3. dicembre 2014 – 15:59No Comment
Cuba/Musica da regalare: Mbókò di David Virelles

Diciamolo subito, Mbókò di David Virelles non è musica che ti prende fin dal primo ascolto come solitamente avviene con le musiche e i ritmi cubani.  Infatti è necessario riascoltare più volte, e in silenzio, l’album per cogliere i “magici” ingredienti afrocubani presenti in queste dieci tracce (di cui l’ultima dedicata alla cantante-chitarrista della trova Maria Teresa Vera, autrice della famosa Veinte Años) create con una formazione insolita: piano, due contrabbassi, drums e un set di tamburi biankoméko dei rituali abakuá.

Con l’album “Mbóko”̀ il pianista-compositore David Virelles, nato e cresciuto a Cuba, poi stabilitosi a New York, ha attinto ai ritmi dei rituali afro cubani, in particolare della cultura Abakuà, per incrociarli con materiali contemporanei e trasformarli in una musica del XXI secolo ricca di magia e significati. La parola Mbókò può significare « fondamento », « Zucchero di canna » oppure « La voce », non quella umana bensì quella che nella cultura Abakuá si crede sia quella dello spirito o degli spiriti degli antenati. Il suono è venerato in questa cultura e tale idea è stata un elemento forte nella performance delle composizioni di Virelles per Mbókò. Il sottotitolo del disco « musica sacra per pianoforte, due bassi, batteria e (un set di tamburi) biankoméko abakuá » indica l’intento rituale delle dieci tracce con il pianoforte che funge da voce principale. Virelles si muove tra un impulso musicale che è allo stesso tempo antico e moderno, comune e personale, meditativo e propulsivo. Mbókò lancia un incantesimo.  Un disco in bilico tra jazz, musica dodecafonica con accenti world. Per addetti ai lavori e cultori dalle ampie vedute musicali.

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