Chiara Pancaldi “Jazz Connections” Tour feat. Kirk Lightsey
Mercoledì 29 aprile la Cantina Bentivoglio di Bologna gioca in casa e con un colpo da fuoriclasse ospita “Jazz Connections”, nuovo tour di Chiara Pancaldi che suggella la preziosa collaborazione tra la cantante ed il pianista afroamericano Kirk Lightsey, imprescindibile tassello della storia del jazz. L’impeccabile timing di Darryl Hall al contrabbasso e la visionaria creatività di Tommaso Cappellato alla batteria completano la sezione ritmica che sosterrà la Pancaldi in un emozionante tuffo nel songbook americano.
Dopo un periodo di relativa pausa dedicato allo studio e ad imbastire una trama sempre più fitta di rapporti con l’entourage jazzistico della Grande Mela, Chiara Pancaldi – considerata una delle voci emergenti più interessanti del panorama nazionale – torna in tour con “Jazz Connections”, progetto che suggella la preziosa collaborazione tra la giovane cantante bolognese e un gigante della storia del jazz, il pianista afroamericano Kirk Lightsey.
La Cantina Bentivoglio costituisce la cornice ideale per lasciarsi trasportare dal timbro fluido, intenso e suadente della Pancaldi che intraprenderà, nella serata di mercoledì 29 aprile (ore 22.00), una personale ed emozionante reinterpretazione del songbook americano, corollata da qualche pregevole incursione nella MPB brasileira di Jobim e Chico Buarque. A completare la sezione ritmica sono l’impeccabile timing di Darryl Hall al contrabbasso e la visionaria creatività di Tommaso Cappellato alla batteria
Attraverso “Jazz Connections” sarà altresì possibile ascoltare in anteprima assoluta qualche brano tratto da I Walk A Little Faster, secondo episodio discografico di prossima uscita per l’etichetta olandese Challenge Records, che vede la cantante coadiuvata da un’autentica All-Stars d’oltreoceano: Cyrus Chestnut al pianoforte, John Webber al contrabbasso e Joe Farnsworth alla batteria.
Nata a Bologna nel 1982, Chiara Pancaldi si dedica allo studio del pianoforte sin da piccina. Lo strumento affianca da sempre il canto che la giovane intraprende, in primis, da autodidatta. Agli studi in conservatorio, dove si laurea in canto jazz con il massimo dei voti, segue la partecipazione a numerosi seminari tenuti da autentici protagonisti (Rachel Gould, Roberta Gambarini, Harold Mabern, Vincent Herring, Barry Harris) e la vincita di una borsa di studio ai clinics della Berklee Summer School ad Umbria Jazz. Ma è il magico incontro con Michele Hendricks che induce la Pancaldi a dedicarsi al jazz a tempo pieno, con risultati sorprendenti ben documentati dall’album d’esordio The Song Is You (Dodicilune, 2012) e da numerose esibizioni in prestigiosi festival e jazz club.
È possibile asserire che Kirk Lightsey (Detroit, 1937) abbia contribuito ad alcune delle pagine più significative della storia del jazz seppur mantenendo, nel corso di buona parte della sua carriera, un profilo pacato. Pianista di grande spessore, ha sviluppato il proprio linguaggio in ambito hard bop. A metà degli anni ‘60 lo troviamo a fianco di Johnny Stitt e in cinque album per la Prestige Records con Chet Baker. La notorietà tuttavia giunge negli anni ’80 quando, dopo una tournée con Dexter Gordon, entra a far parte dei Leaders (Cecyl McBee, Lester Bowie, Chico Freeman, Don Moye e Arthur Blythe). Da menzionare altresì le collaborazioni con Kenny Burrel, Yusef Lateef, Woody Shaw, Benny Golson e Betty Carter.
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