JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Ferrara in Jazz: Antonio Faraò Quartet

9. aprile 2015 – 20:56No Comment
Ferrara in Jazz: Antonio Faraò Quartet

Sabato 11 aprile, ore 21:30, con l’Antonio Faraò Quartet, il Jazz Club Ferrara Torrione San Giovanni veste swinganti atmosfere modern mainstream. Nel presentare il suo ultimo stupendo cd, Evan, il talentuoso pianista sarà affiancato da Mauro Negri al sax alto e clarinetto, Martin Gjakonovski al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria. Un concerto  che si preannuncia interessantissimo.

Registrato a New York con una sezione ritmica stellare (Ira Colemann, contrabbasso; Jack DeJohnette, batteria) e Joe Lovano ai sassofoni, Evan è considerato dalla critica una delle produzioni più interessanti degli ultimi anni, grazie alla bellezza dei brani e alla straordinaria cifra tecnico-interpretiva di Faraò. Nell’album trovano infatti spazio numerose composizioni originali del leader e coinvolgenti reinterpretazioni di standards, come “Giant Steps” di Coltrane, accostate a una curiosa e coccolante versione di “Roma nun fa la stupida stasera”.

Da annoverare tra i più interessanti pianisti jazz dell’ultima generazione, Antonio Faraò nasce in una famiglia dalle radici musicali ben salde. All’età di sei anni inizia a suonare, dapprima su un vibrafono giocattolo, in seguito la batteria e poi il pianoforte col quale intraprende lo studio classico presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Il precoce e spiccato interesse verso la musica afroamericana gli trasmette quel gusto per lo swing che resterà intatto anche negli anni successivi, diventando elemento peculiare del suo modo di suonare.

Il concorso internazionale di piano jazz “Martial Solal” (1998) costituisce per Antonio il trampolino di lancio verso i circuiti internazionali, portatandolo ad incidere, in qualità di leader, tre album per Enja Records accompagnato da artisti quali Jack DeJohnette, Chris Potter e Drew Gress. Ma l’impressionante tecnica pianistica e il travolgente senso ritmico che lo contraddistiguono hanno fatto si che la lista delle prestigiose collaborazioni si allungasse sempre più: Daniel Humair, Gary Bartz, Lee Konitz, Steve Grossman, Tony Scott, Chico Freeman, Miroslav Vitous, John Abercrombie, Richard Galliano, Toots Thielemans, Dave Liebman, Benny Golson, Johnny Griffin…

Informazioni: www.jazzclubferrara.com

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