JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Crossroads: JAN GARBAREK & TRILOK GURTU

14. maggio 2015 – 20:42No Comment
Crossroads: JAN GARBAREK & TRILOK GURTU

Venerdì 15 maggio, ore 21.15, Teatro Municipale di Piacenza (Via Verdi 4) Crossroads e Piacenza Jazz Fest presentano il quartetto del norvegese JAN GARBAREK featuring TRILOK GURTU, il più interessante multipercussionista a livello internazionale. Con due nomi di questo calibro neanche a dirlo che si tratta di uno dei più importanti appuntamenti del festival itinerante Crossroads- Jazz e altro in Emilia Romagna.

Il successo riscosso in anni recenti dall’inserimento del percussionista indiano Trilok Gurtu in una band affermata a livello planetario come quella del norvegese Jan Garbarek non è frutto del caso. Per esempio, scavando negli archivi dell’ECM emerge una gemma come Song for Everyone, del 1984, dove Garbarek è in una compagnia assai esotica: oltre a Gurtu ci sono, in libera uscita dagli Shakti, Zakir Hussain e Shankar. Nel colorismo poliritmico dell’estroverso Gurtu, il suono estatico, simile alla voce umana, del sax di Garbarek trova un perfetto complemento e un adeguato contrasto: ne sortisce una fusione di elementi world di varia provenienza, dalle terse melodie scandinave alle piccanti progressioni ritmiche orientali.

La carriera di Garbarek prende il via nei primi anni Sessanta: il jazz era allora ancora un punto di riferimento preciso per il sassofonista nato nel 1947 a Mysen. Suona con George Russell e si fa quindi coinvolgere dal free jazz (Albert Ayler, Peter Brötzmann), per poi ripudiare l’avanguardia e reinventarsi come sassofonista post-bop. È questo il momento in cui inizia a brillare la sua stella: incomincia a registrare per la ECM, dando il via a un sodalizio che dura ancora oggi, suona con Chick Corea, Don Cherry e, soprattutto, entra a far parte del quartetto europeo di Keith Jarrett.

A partire dagli anni Ottanta la produzione musicale di Garbarek incorpora elementi world in maniera sempre più consistente. Il suono inconfondibile del suo sax emerge come una visione mistica in alcune produzioni crossover che rilanciano ulteriormente la sua fama. Vertice assoluto di questa nuova fase è Officium (1993), registrato con l’Hilliard Ensemble: un tale best seller da dare una nuova impronta alla successiva carriera di Garbarek, che da allora ha continuato a riproporsi con il gruppo vocale britannico, mentre anche le altre sue formazioni hanno imboccato la via di un raffinatissimo estetismo sonoro.

INFO: Teatro Municipale, Via Verdi 41 – Piacenza

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