JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Crossroads/Correggio:Innarella, Ioanna & Coen Quintet

18. maggio 2015 – 20:14No Comment
Crossroads/Correggio:Innarella, Ioanna &  Coen Quintet

Altro concerto Crossroads al Teatro Asioli di Correggio: Mercoledì 20 maggio (ore 21), nuovamente protagonista il jazz italiano, con il duo Pasquale Innarella (sassofoni) e Carmine Ioanna (fisarmonica) e poi il quintetto di Gabriele Coen (sax soprano, cl.) con Benny Penazzi (violoncello), Luca Venitucci (fisarmonica, pianoforte), Danilo Gallo (contrabbasso) e Zeno de Rossi (batteria). Musica a forti tinte, con ingredienti assai caratterizzanti, dal folklore senza confini geografici, al jazz classico a quello decisamente rivoluzionario di John Zorn, al quale renderà omaggio il gruppo di Coen.

Pasquale Innarella e Carmine Ioanna, assai distanti all’anagrafe (il sassofonista è nato nel 1959, il fisarmonicista nel 1985), hanno in comune la terra d’origine: l’Irpinia. Le radici geografiche non vincolano comunque il duo, il cui repertorio ospita canzoni latino-americane come spunti di musica popolare della più varia provenienza. Classici del jazz e temi originali completano i materiali dai quali prende il via il vorticare delle improvvisazioni, percorse da un lirismo dai bagliori romantici mentre via via trasformano l’aspetto dei brani col loro peregrinare armonico.

Gabriele Coen, nato a Roma nel 1970, è l’unico musicista italiano ad avere inciso per la Tzadik, l’etichetta di culto fondata e gestita da John Zorn: Awakening (2010) e Yiddish Melodies in Jazz (2013), entrambi realizzati con il quintetto Jewish Experience. Non stupisce dunque sentire ora Coen affrontare di petto la musica di Zorn, artista di importanza capitale, sia come esecutore che come compositore, nello sviluppo del jazz postmoderno, prima della svolta che lo ha trasformato nel guru dell’avanguardia applicata alla tradizione musicale ebraica. In particolare, il quintetto di Coen ripercorre il songbook associato al gruppo Masada, concedendosi qualche incursione anche nei Filmworks, le musiche a uso cinematografico che rappresentano uno dei più importanti filoni dell’attività compositiva di Zorn.

Informazioni: Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656, e-mail: ejn@ejn.it

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