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L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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Ravenna Jazz: GREGORY PORTER

8. maggio 2015 – 14:55No Comment
Ravenna Jazz: GREGORY PORTER

Domenica 10 maggio alle ore 21 Ravenna Jazz 2015 va in scena per l’ultima volta al Teatro Alighieri e lo fa sfoderando uno dei più ammirati cantanti della black music di questi ultimi anni: Gregory Porter. Per eseguire in prima data italiana il suo “Liquid Spirit”, un concentrato di soul, jazz e blues che gli è valso il premio Grammy, Porter sarà accompagnato da Yosuke Satoh (sax alto), Chip Crawford (pianoforte), Aaron James (contrabbasso) ed Emanuel Harrold (batteria).

Il concerto Aperitif delle ore 18:30 alla Taberna Boaria (ingresso gratuito) sarà invece nel segno dello swing-latin anni ’30 con il solo “Song for Ukulele” di Christian Lisi (ukulele, voce).

Gregory Porter nasce a Los Angeles nel 1971 e cresce a Bakersfield con la madre, che è ministro di culto, mentre il padre ha abbandonato la famiglia. Sin da piccolo Porter trova un ‘padre’ sostitutivo in Nat King Cole: lo ascolta con passione e prova a imitarlo. Ma le sue prime aspirazioni sono di tutt’altro genere. Porter avrebbe infatti potuto diventare un giocatore professionista di football: fu un infortunio a impedirgli questa carriera e a lasciargli quindi il tempo di continuare a cantare, con quella sua voce baritonale dalla quale prorompono l’ardore del soul, il tormento del blues, il luminoso senso melodico del jazz d’annata.

Muovendosi nella scena dei piccoli jazz club, Porter incontra il sassofonista-pianista Kamau Kenyatta: è lui che lo presenta a Hubert Laws. Grazie a questa conoscenza Porter arriva finalmente all’esordio discografico da leader, ormai alla soglia dei quarant’anni, con l’album Water (2010). Non è un esordio come tanti altri: Porter è un cantante dalla voce imponente, pregna di blues, gospel e teatro. Da un nitido omaggio alla vocalità di Nat King Cole passa, senza soffermarsi troppo sull’antiquariato, a un ripensamento di questo suo modello, del quale fornisce una ‘revisione’ contemporanea scevra di sdolcinatezze e attenta agli sviluppi moderni della ritmica e la vocalità afro. Risultato: riceve subito una nomination ai Grammy, cosa che si ripete anche per il disco seguente, Be Good (2012). Porter si è già velocemente imposto come un fenomeno internazionale quando nel 2013 realizza il terzo disco, Liquid Spirit, che segna il suo esordio per l’etichetta Blue Note. Questa volta il Grammy come miglior album di jazz vocale è suo.

Christian Lisi, salentino d’origine e bolognese d’adozione, compra un po’ per scherzo un ukulele: è l’inverno del 2009, l’oggetto costa davvero poco, perché non farsi un regalo di Natale in anticipo? Come poteva sapere che ne sarebbe nata una tale passione da fargli sviluppare un intero progetto musicale dedicato alla minuscola chitarra hawaiana derivata dal cavaquinho portoghese? Con il coinvolgimento di un altro ukulelista, Lorenzo Lucci, e del contrabbassista Matteo Zucconi nasce quindi l’Ukulele Trio. Il disco d’esordio di questa formazione, Song for ukulele, pubblicato dalla Irma Records, è vivacizzato dalla presenza di numerosi ospiti, tra i quali l’organista Pippo Guarnera e le cantanti Silvia Donati e Frida Forlani.

Lisi suona l’ukulele con uno stile personale che evoca lo swing degli anni Trenta, con l’aggiunta di profumi latini e di world music.

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656

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