Imola: “Nerosubianco. Fenomenologia dell’immaginario jazzistico”
Un incontro da seguire è quello in programma Mercoledì 24 giugno 2015, alle ore 21, alla Bim Biblioteca Comunale di Imola (Via Emilia 80) dove verrà presentato, nell’ambito “Freschi di stampa 2015” , il volume di Giorgio Rimondi “Nerosubianco. Fenomenologia dell’immaginario jazzistico”. La serata rientra tra le iniziative promosse per ricordare il trentennale della nascita del Combo Jazz Club.
Bim Biblioteca comunale di Imola
Freschi di stampa 2015
Mercoledì 24 giugno 2015, ore 21
Nerosubianco. Fenomenologia dell’immaginario jazzistico
Incontro con Giorgio Rimondi, Franco Minganti, Francesco Bigoni
Giorgio Rimondi, autore di Nerosubianco. Fenomenologia dell’immaginario jazzistico (Arcana 2015) incontra Franco Minganti e Francesco Bigoni (sassofoni). Giocando sugli esili fili che legano le fotografie del jazz alle loro didascalie, il libro elabora affascinanti narrazioni che allargano gli orizzonti dell’immaginario di questa musica. In collaborazione con Combo Jazz Club 30° anno.
Bim Biblioteca comunale di Imola, Via Emilia 80, 40026 Imola (BO) tel 0542.602636 fax 0542.602602 bim@comune.imola.bo.it
Il Libro:
Dal punto di vista storico, la conoscenza della musica afroamericana si basa sull’esistenza degli archivi, siano essi sonori, bibliografici o fotografici. E se pure i diversi livelli influiscono gli uni sugli altri, determinando le coordinate della nostra ricezione, è insolito che un progetto decida di farli volutamente cortocircuitare, incrociandoli e sovrapponendoli. Eppure è questa la sfida del presente libro: utilizzare le immagini come suggestioni narrative per ripensare il senso della vicenda jazzistica. Nella convinzione che insieme alla storia della musica il jazz abbia saputo rinnovare la nostra visione del mondo, dunque il nostro immaginario. Giocando sull’ambiguo legame che unisce la fotografia a quel microtesto che va sotto il nome di didascalia, a cui solitamente è consegnato il processo di elaborazione del senso, l’autore si prende la libertà di dilatare le didascalie fino a trasformarle in piccole narrazioni, ognuna delle quali parte da una specifica immagine, o da una sequenza di immagini, per cercare di delineare l’orizzonte di un più ampio immaginario. Prefazione di Paolo Fresu.