Bologna Jazz Festival: 26/10- 26/11/2015
Dieci concerti in teatro per i dieci anni del Bologna Jazz Festival. Ma per l’edizione del decennale il festival jazz bolognese entrerà anche nei più rinomati live club cittadini, oltre ad avere estensioni fuori porta: a Ferrara e a San Lazzaro di Savena. Il festival 2015 andrà in scena ogni sera dal 26 ottobre sino al 26 novembre e in cartellone vi sono anche grandi musicisti latinoamericani, tra cui il quartetto Volcan (foto) diretto dal pianista cubano Gonzalo Rubalcaba.
Un mese ininterrotto di concerti, master class e altri eventi per una full immersion nella jazz life internazionale e italiana. Una formula magniloquente per durata e numero di artisti coinvolti. Quest’anno il BJF ingrana una marcia in più, raddoppiando il numero di concerti principali nei teatri: il trio di Brad Mehldau, Ron Carter (con il quartetto “Foursight”), Kenny Garrett in quintetto, i James Farm (quartetto nel cui organico spicca una star come Joshua Redman), Children of the Light (ovvero il pianista panamense Danilo Pérez, John Patitucci e Brian Blade), Terence Blanchard con l’E-Collective, il Mark Turner Quartet, Enrico Rava con il suo nuovo gruppo, Sylvie Courvoisier in duo con Mark Feldman, Volcan (con Gonzalo Rubalcaba, Jose Armando Gola, Horacio “El Negro” Hernandez, Giovanni Hidalgo). È evidente la ricchezza di generi, stili, approcci, con l’attenzione concentrata sul cuore statunitense della musica afro-americana ma con diramazioni verso l’esotismo caraibico e il jazz italiano. Tra le sale coinvolte spicca la novità del Teatro Comunale di Bologna: il BJF si riallaccia così alla memoria storica dei concerti jazz ospitati nel teatro d’opera cittadino sino agli anni Settanta. Si suonerà poi all’Unipol Auditorium, al Teatro Arena del Sole, al Teatro Duse, alla Sala Paradiso di San Lazzaro di Savena, al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara.
Anche il circuito dei club promette una vivace animazione musicale. Tra Cantina Bentivoglio, Bravo Caffè, Locomotiv Club (a Bologna) e il Torrione Jazz Club (a Ferrara) si ascolteranno i quartetti del sassofonista Gary Bartz, del contrabbassista Buster Williams, del sassofonista portoricano Miguel Zenón, del trombonista Ray Anderson, gli Equality del batterista Nasheet Waits, il gruppo Decay del sassofonista Tim Berne, i São Paulo Underground & Black Cube SP del cornettista Rob Mazurek, il duo che affianca l’armonicista Gregoire Maret e il pianista Kevin Hays, il quintetto del trombettista Christian Scott, le band di Marcos Valle, Kamasi Washington e di un mito delle tastiere come il brasiliano Eumir Deodato. E non finisce qui: il programma crescerà ulteriormente con l’aggiunta di altri concerti ed eventi.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, e del main partner Gruppo Hera.
L’edizione 2015 del Bologna Jazz Festival sarà inaugurata lunedì 26 ottobre all’Arena del Sole dal contrabbassista Ron Carter. Figura mitologica del jazz, colonna portante del quintetto di Miles Davis negli anni Sessanta, Carter si presenterà con il suo quartetto “Foursight”, una band senza fiati che lascia alle sue dita gran parte del lavoro solistico. Ricchezza di spunti tematici, di trame ritmiche, di citazioni che si intrecciano in un vasto affresco: quella di Carter è una musica dalla densità coloristica tropicale.
Il primo dei due concerti previsti alla Sala Paradiso di San Lazzaro di Savena sarà martedì 27 ottobre con il sassofonista Kenny Garrett, anche lui ‘lanciato’ da Miles Davis, nella band elettrica degli anni Ottanta. Il quintetto di Garrett, decorato dal tocco latineggiante delle percussioni, diffonde una vulcanica energia, sull’onda della quale il sassofonista trascina il pubblico verso finali da standing ovation.
Ben tre concerti saranno ospitati dall’Unipol Auditorium. Il primo, venerdì 30 ottobre, sarà con Children of the Light, trio che affianca tre grandi leader come il pianista panamense Danilo Pérez, il bassista John Patitucci e il batterista Brian Blade. Celeberrimi come sezione ritmica del quartetto di Wayne Shorter, solo da poco tempo hanno iniziato a esibirsi come trio, dando vita a una musica dall’enorme potere immaginifico, che rinnova i ruoli e gli schemi del trio con pianoforte, spazzando via spavaldamente ogni elemento di prevedibilità dal linguaggio jazzistico.
Sempre all’Unipol Auditorium si terrà, venerdì 6 novembre, il concerto del quartetto del sassofonista Mark Turner. Una formazione recentemente rilanciata dall’incisione di Lathe of Heaven per la ECM, il cui repertorio fornirà le basi per uno spettacolo che porta a sintesi l’impostazione del jazz cameristico, il vigoroso sound ereditato dalla tradizione bop, l’improvvisazione più libera da schemi.
Di grande rilievo è il concerto che si terrà al Teatro Duse martedì 10 novembre, con i James Farm, un quartetto che raccoglie alcuni dei nomi più altisonanti del mainstream contemporaneo: il sassofonista Joshua Redman, il pianista Aaron Parks, il bassista Matt Penman e il batterista Eric Harland. Una band che definisce lo stato dell’arte del contemporary jazz della east coast, trasportato in una dimensione di sublime accessibilità per l’ascoltatore: fibrillazione ritmica, interventi solistici incastonati in un superbo interplay, raffinatezza urbana.
Sabato 14 novembre il Bologna Jazz Festival entra per la prima volta al Teatro Comunale di Bologna, con un concerto pomeridiano che si terrà nel Foyer Respighi. Protagonisti la pianista Sylvie Courvoisier e il violinista Mark Feldman: un duo che getta un ponte fra la cultura della musica classica e il jazz con incredibile intensità, immaginazione e toccante lirismo.
Lunedì 16 novembre il festival torna alla Sala Paradiso di San Lazzaro di Savena con il trombettista Enrico Rava e il suo New Quartet, formazione forte dell’esuberanza e la freschezza della gioventù: anagrafica per i tre partner del grande trombettista, di spirito per Rava, che continua a essere un leader indomito e non certo intenzionato ad adagiarsi su cliché né sulla ripetizione di repertori e formazioni di routine.
Si torna ancora all’Unipol Auditorium martedì 17 novembre, con uno dei più grandi esponenti della tromba jazz dagli anni Ottanta in qua: Terence Blanchard. Lo accompagnerà l’E-Collective, con il quale ha da poco pubblicato l’album Breathless (Blue Note): una band elettrica che si pone al crocevia tra jazz, funk, R&B, fusion. Una prova di grande maturità per Blanchard, capace di muoversi con disinvoltura tra linguaggi anche distanti dal suo prediletto hard bop.
Serata di grande prestigio quella di lunedì 23 novembre: il festival entra in grande stile al Teatro Comunale di Bologna, con il trio del pianista Brad Mehldau, band di fama planetaria che trasporta le classiche caratteristiche di questo organico (eleganza armonica, scavo introspettivo, lirismo melodico) in un contesto contemporaneo, anche nelle scelte di repertorio.
La decima edizione del Bologna Jazz Festival si chiuderà in trasferta a Ferrara: qui, giovedì 26 novembre al Teatro Comunale Claudio Abbado, Ferrara Musica produce in co-promozione con il BJF il supergruppo latineggiante Volcan. Magmatico e irruente, questo quartetto nasce per opera del superlativo pianista cubano Gonzalo Rubalcaba, che chiama attorno a sé una ritmica che sembra un film di supereroi: il bassista Jose Armando Gola e il batterista Horacio “El Negro” Hernandez, entrambi cubani, e il percussionista portoricano Giovanni Hidalgo. Un quartetto davvero strepitoso per chiudere alla grande il BJF.