JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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BJF: Children of the Light, il 30 ottobre

28. ottobre 2015 – 21:37No Comment
BJF: Children of the Light, il 30 ottobre

Venerdì 30 ottobre il Bologna Jazz Festival farà tappa all’Unipol Auditorium per il primo di tre concerti che si terranno in questo teatro nel corso della decima edizione della kermesse jazzistica. Protagonista di questa serata (inizio ore 21:15) sarà un trio all stars, i Children of the Light, ovvero il panamense Danilo Pérez (pianoforte), John Patitucci (basso elettrico e contrabbasso) e Brian Blade (batteria): un connubio di strabilianti solisti, ognuno impareggiabile virtuoso del proprio strumento.

Finalmente si possono ascoltare in tutto il loro splendore e completamente sotto i riflettori l’afflato lirico e la travolgente pulsazione della sezione ritmica del quartetto di Wayne Shorter, formazione al vertice assoluto del jazz contemporaneo. Certo, dargli della sezione ritmica è assai riduttivo: Pérez, Patitucci e Blade sanno trasportare come nessun altro i loro strumenti ben al di là dei loro classici ruoli. Successivamente l’Unipol Auditorium ospiterà i live di Mark Turner (6 novembre) e Terence Blanchard (il 17).

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica in convenzione con Comune di Bologna e con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main partner Gruppo Hera.

Danilo PérezJohn PatitucciBrian Blade: un dizionario del jazz li definirebbe semplicemente come “la sezione ritmica di una delle band più straordinarie di questo primo scorcio del terzo millennio: il quartetto di Wayne Shorter”. Oltre a fare parte di questa straordinaria formazione che ha segnato e ampliato i confini percettivi del jazz contemporaneo, questi tre straordinari musicisti hanno continuato a coltivare le loro singole carriere come leader. E solo da poco tempo hanno iniziato a presentarsi come vero e proprio trio: Children of the Light, sul quale aleggia l’enorme eredità shorteriana. Da questo nuovo gruppo scaturisce una musica dal notevole potere immaginifico, che ricombina e rinnova i ruoli e gli schemi del trio con pianoforte, spazzando via spavaldamente ogni elemento diroutine e prevedibilità dal linguaggio jazzistico.

L’improvvisazione può spaziare su strutture armoniche e linee melodiche di grande spessore per poi planare sulla bellezza sempre insita nella semplicità di un tema ben tratteggiato. La struttura poco convenzionale della musica scombina la forma canzone, dandole un aspetto narrativo non lineare, come in un montaggio cinematografico a làTarantino. L’acrobatico movimento delle linee sonore dà quasi l’impressione che i tre musicisti si stiano esibendo in assenza di gravità.

Pérez, Patitucci e Blade si trovarono assieme per la prima volta nel 2000 in occasione della registrazione del discoMotherland di Pérez. Poco dopo a saldare ulteriormente la loro storia arrivò la chiamata di Wayne Shorter. Tutti e tre sono star del jazz internazionale con importanti carriere solistiche.

Il pianista panamense Danilo Pérez, oltre che con Shorter ha lasciato importanti testimonianze al fianco di Roy Haynes. Il suo stile è una sorta di compendio delle sonorità e dei ritmi pan-americani.

John Patitucci è uno dei più influenti bassisti in attività, capace di traslocare il suo strumento, sia acustico che elettrico, dal jazz al soul, il rock, il blues, la musica classica: oltre che alla testa del suo quartetto ha dato sostegno ai gruppi di leader carismatici come Chick Corea, Herbie Hancock, Stan Getz, Wynton Marsalis, Joshua Redman, Michael Brecker, Freddie Hubbard, Tony Williams… Cambiando genere, lo si è ascoltato al fianco di Sting, Astrud e João Gilberto e altre star del pop e della musica brasiliana.

Anche il batterista Brian Blade, quando non è impegnato coi suoi progetti personali, frequenta l’olimpo del musica, non solo jazz: Herbie Hancock, Kenny Garrett, Joshua Redman, Joni Mitchell, Bob Dylan…

Unipol Auditorium: via Stalingrado 37, Bologna

Informazioni:

Associazione Bologna in Musica

tel.: 334 7560434

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