JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

continua...... »
musica

Arte

libri/cDVD

Viaggi

cultura e tradizioni

Home » live jazz, musica, Stati Uniti

BJF: GARY BARTZ 4et tra Torrione e Bentivoglio

29. ottobre 2015 – 23:43No Comment
BJF: GARY BARTZ 4et tra Torrione e Bentivoglio

Sabato 31 ottobre, ore 21.30, Torrione San Giovanni (Ferrara) sarà il quartetto del sassofonista Gary Bartz ad inaugurare il primo appuntamento di stagione del Jazz Club Ferrara in collaborazione con Bologna Jazz Festival. Completano la formazione Barney McAll al pianoforte, James King al contrabbasso e Greg Bandy alla batteria. La stessa formazione si esibirà alle ore 13.00 di domenica 1 novembre alla Cantina Bentivoglio, storico jazz club di Bologna.

A sole due settimane dal taglio del nastro della XVII stagione di Ferrara in Jazz con una star della tromba come Wallace Roney, sabato 31 ottobre (ore 21.30), ad inaugurare il primo appuntamento di stagione in collaborazione con Bologna Jazz Festival, sarà il quartetto di un altro gigante del jazz internazionale, il sassofonista Gary Bartz.

In circa sessant’anni di carriera, Bartz ha vissuto da protagonista la scena del jazz newyorchese militando nei gruppi di coloro che hanno scritto ampi capitoli di storia della musica afroamericana.

Con il padre proprietario di un jazz club, il piccolo Gary è cresciuto praticamente a “pane e musica”. Da Baltimora si è trasferito ben presto nella Grande Mela (1958) per proseguire gli studi alla Julliard School of Music, iniziando a bazzicare nei vari club in aiuto di artisti e gestori per aggiudicarsi un posto ai concerti.

Appena ventenne, lo troviamo scorrazzare per la città nei gruppi di Max Roach e Abbey Lincoln. Un trampolino di lancio che lo pone in breve tra i giovani sassofonisti più promettenti.

Il successivo ingresso nei Jazz Messenger di Art Blakey risale agli anni ’60, quando Bartz coglie un’occasione offertagli su un piatto d’argento. Il padre aveva assoldato nel suo club gli stessi Messenger quando, proprio quella sera, mancava un sassofonista che fu istantaneamente rimpiazzato da Bartz. Fu in quella notte che il giovane si aggiudicò un posto nel gruppo.

A questa tappa se ne aggiungono altre due fondamentali. La collaborazione con McCoy Tyner (1968) e con Miles Davis (1970) con il quale sperimenta per la prima volta la musica elettrica.

Altrettanto prestigiosa è la sua carriera da leader, iniziata di pari passo al percorso con Miles, nel corso della quale Bartz ha dato vita a pietre miliari come “Another Earth” e “Music Is My Sanctuary”. Con oltre quaranta album all’attivo e una propria etichetta discografica – la OYO –  Bartz  ha saputo manipolare ogni aspetto della musica afroamericana mettendola a fuoco attraverso il suo peculiare soulful sound qui coadiuvato da Barney McAll al pianoforte, James King al contrabbasso e Greg Bandy alla batteria.

Domenica 1 novembre il quartetto del sassofonista Gary Bartz sarà alla Cantina Bentivoglio di Bologna, altro storico jazz club, roccaforte del miglior jazz in città, dove il BJF farà tappa. La musica inizierà alle ore 13, creando l’occasione di un appetitoso jazz brunch sulle note di una formazione capeggiata da uno dei più intensi altosassofonisti in circolazione.

Escribe tu comentario!