Crossroads/Rimini: Fabbri, Coscia e Trovesi
Sarà dedicato a Umberto Eco, illustre semiologo, stimato pensatore e filosofo, nonché celeberrimo romanziere, scomparso lo scorso 19 febbraio, il primo concerto a Rimini di Crossroads 2016. La dedica non è casuale: tra i protagonisti della serata di venerdì 4 marzo al Teatro degli Atti (inizio alle ore 21:15) spicca infatti il semiologo riminese Paolo Fabbri, che sarà affiancato dalla fisarmonica di Gianni Coscia in “Innocue armi letali”, giochi di parole e note a piede libero. Poi il duo Coscia- Trovesi.
Collega di Eco, Fabbri ne è stato personalissimo amico, così come lo era anche Gianni Coscia, che con Eco condivideva anche le origini (entrambi nati ad Alessandria).
Dopo l’omaggio a Umberto Eco, la serata proseguirà poi col concerto del duo formato da Gianluigi Trovesi (clarinetti) e Gianni Coscia: una formazione che ha lasciato un segno indelebile nel panorama del jazz italiano degli ultimi 20 anni. Con loro la musica improvvisata si apre alla fantasia del racconto sonoro folklorico.
Il concerto è realizzato in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Rimini. Biglietti: intero euro 15, ridotto 12.
“Innocue armi letali” è cosa rara e curiosa: Gianni Coscia offrirà infatti il sostegno della sua fisarmonica ai testi ideati e recitati dal semiologo Paolo Fabbri (nato a Rimini nel 1939, foto a sin.): un incontro tra note e parole dalla semantica a doppio taglio.
Appartiene invece alla grande storia del jazz italiano il duo con Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia. Fossero romanzieri, li si metterebbe tra i sommi narratori del realismo magico. Ma Trovesi e Coscia sono musicisti, quindi il loro è piuttosto un folklore immaginario. L’ambiente del jazz italiano li ha accolti in quanto improvvisatori, ma il loro apporto è alquanto personale e insolito. I materiali musicali su cui lavorano sono decisamente poco afro, per nulla bop, niente affatto swing: ci sono invece un acuto scavo nella cantabilità italiana, il ricorso al tema dal sapore popolare (reale o inventato di sana pianta che sia), la citazione classica.
Il primo incontro tra il sassofonista bergamasco (classe 1944) e il fisarmonicista di Alessandria (nato nel 1931) è avvenuto nel 1994, per la registrazione del loro primo disco in duo: Radici, che mise in bella evidenza sin da subito l’innesto di elementi colti e popolari, folk e jazz, in una sintesi stilistica di spiccato e ironico lirismo. Da allora Trovesi e Coscia si sono riuniti periodicamente, sostenuti anche dall’enorme notorietà conseguita come duo grazie ad alcuni dischi pubblicati dall’ECM: In cerca di cibo (1999), Round About Weill (2004) e Frère Jacques: Round About Offenbach (2009). E se mai ce ne fosse stato bisogno, a posizionare ancora il riflettore su Coscia è arrivato quest’anno il premio “Una vita per il jazz” conferitogli dal mensile Musica Jazz.
Informazioni
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