Crossroads al Torrione: RALPH ALESSI 4ET
Al via, sabato 12 marzo, il primo di tre appuntamenti firmato Crossroads & Ferrara in Jazz 2016. A calcare il prestigioso palcoscenico del Torrione San Giovanni sarà “Baida”, quartetto dell’apprezzato trombettista californiano Ralph Alessi che presenterà “Quiver”, secondo album per ECM. Completano la formazione Gary Versace al pianoforte, Drew Gress al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria.
Al via, sabato 12 marzo (ore 21.30), il primo di tre appuntamenti firmato Crossroads & Ferrara in Jazz 2016.
A calcare il prestigioso palcoscenico del Torrione San Giovanni sarà “Baida”, quartetto dell’apprezzato trombettista Ralph Alessi che presenterà “Quiver”, secondo album per ECM. Completano la formazione Gary Versace al pianoforte, Drew Gress al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria.
Californiano, classe 1963, Ralph Alessi assorbe la passione per la musica dal padre trombettista e dalla madre cantante d’opera. Compie sia studi classici, sia jazzistici e prima di laurearsi in tromba jazz, si specializza in contrabbasso presso il California Institute of the Arts sotto l’egida di Charlie Haden.
Alla soleggiata East Coast Alessi predilige la frizzante atmosfera che si respira nella Grande Mela, dove si trasferisce all’inizio degli anni ’90 e dove il suo talento, unito a una spiccata versatilità, viene presto riconosciuto e suggellato da prestigiose collaborazioni a fianco di artisti quali Steve Coleman, Don Byron, Uri Caine, Ravi Coltrane e Fred Hersch.
Come leader e compositore Alessi ha all’attivo una decina di pubblicazioni, ma è con “Baida” (2013) – album omonimo al quartetto – che approda all’etichetta ECM. È un jazz sofisticato quello di Alessi, che attinge linfa dalla tradizione post bop per sconfinare alla musica contemporanea e d’avanguardia. Le composizioni originali spiccano per brillantezza tecnica e bellezza del suono, da cui emergono dialoghi sonori ora rischiosi, ora illuminati da squarci lirici che coinvolgono pariteticamente tutti i componenti del gruppo. È possibile considerare “Quiver” la naturale evoluzione del precedente progetto, guidato ancora una volta da uno straordinario artista giunto oggi alla piena maturità di linguaggio.