Cuba/ Nuovo modello economico
Riceviamo da Giancarlo Guglielmi, emiliano che vive all’Avana da diversi anni, alcuni suoi appunti sul nuovo modello economico e sociale cubano di sviluppo socialista. Con piacere li pubblichiamo.
IL NUOVO MODELLO ECONOMICO E SOCIALE CUBANO DI SVILUPPO SOCIALISTA
(Titolo ufficiale del documento)
Concettualizzato, dal 7mo Congresso del PCC e’ arrivato stampato in formato tabloid quella che fin’ora veniva chiamata “l’Attualizzazione del Modello Economico e Sociale cubano”. Nella prossima sessione parlamentare verra’ messo in approvazione, poi uscira’ sulla Gazzetta Ufficiale e sara’ legge.
Credo possa interessare sapere quello che comporta di nuovo nel sistema politico-sociale cubano e quindi vado a descrivere gli aspetti principali.
Il presupposto e’ che lo Stato cubano di fronte alle nuove necessita’ richieste dall’attuale epoca storica, deve poter concentrare tutti gli sforzi nei settori fondamentali dello Stato Socialista, quei settori che ne formano la spina dorsale. Percio’ si ritira dai settori di servizio non strategici affinche’ vengano gestiti in altre forme di proprieta’ autonome.
Le principali forme di proprieta’ sui mezzi di produzione:
a) La proprieta’ socialista di tutto il popolo.
b) La proprieta’ cooperativa.
Era gia’ prevista pero’ solo nell’agricoltura, adesso in qualsiasi settore.
c) La proprieta’ mista.
Ossia Stato – Privati possono formare aziende di servizio insieme, gia previste solo per investimenti stranieri.
d) La proprieta’ privata.
Era prevista solo per i beni personali come la casa, o attivita’ artigianali, “Si riconosce la proprieta’ privata che svolge una funzione sociale di cui i titolari possono essere persone naturali o giuridiche, tanto cubane come totalmente straniere, in determinate attivita’.” Necessaria l’approvazione statale, naturalmente.
e) La proprieta’ di organizzazioni politiche di massa, sociali, e altre forme associative come quelle culturali.
Resta vietata l’accumulazione di proprieta’.
Il tabloid continua fissando i compiti rispettivi, le regole e gli obiettivi per lo sviluppo di un sistema socialista prospero e sostenibile.
Come si notera’, a differenza degli europei, hanno scelto di migliorare il socialismo e non di farsi divorare dal capitalismo selvaggio. I cubani, tutti o quasi, ci tengono alla propria sovranita’, dopo aver subito il colonialismo spagnolo e poi il neocolonialismo USA, la sovranita’ raggiunta con tre guerre di Indipendenza e una Rivoluzione, e’ la cosa piu’ sacra.
Ad ogni modo, le riforme hanno affievolito la Opposizione interna, ma non i predatori neoliberisti statunitensi, che quindi manterranno l’Embargo, cioe’ il blocco economico finanziario, e l’occupazione della Base di Guantanamo, anche se ormai non gli serve a niente. Pero’ forse esiste qualche statunitense non interessato alla rapina neoliberista e viene a farsi la sua struttura turistica o una azienda di conservazione dei prodotti ortofrutticoli, che manca. Qui andiamo sempre con frutta e verdura di stagione. (Una delle cose che fanno la differenza tra primo e terzo mondo). A proposito, sono appena maturati i mango e tra poco avremo gli aguacate.
Concluderei con l’auspicio che qualcuno di li (italiano), magari uno di quelli delle pensioni d’oro, venga a comprarsi una bella fattoria per produrre formaggi, altra cosa carente, magari importando, come nel racconto dei Wu Ming, una mandria di vacche di Parma, si mette a fare il parmigiano, vendendolo ai nordamericani che invece non ci riuscirono.
Se ci fossero domande saro’ ben lieto di dare risposte.
Giancarlo Guglielmi