Ravenna Jazz: Take 6, sabato 7 maggio
Ravenna Jazz 2016, per la sua seconda serata al Teatro Alighieri (sabato 7 maggio alle ore 21), si affida ai Take 6: un ensemble vocale in cui classe, raffinatezza ed eleganza esecutiva sono poste al servizio della più emozionante black music, a cavallo tra gospel e R&B. Le voci di Joey Kibble, Mark Kibble, Alvin Chea, Claude McKnight, David Thomas e Khristian Dentley sono da quasi trent’anni all’apice del successo grazie alla loro ricchezza timbrica e al vivido senso del ritmo
Viene dalla tradizione soul anche la musica del cantante e chitarrista Moris Pradella, che si esibirà alla Pasticceria Ferrari alle ore 18:30 per un nuovo concerto Aperitif (a ingresso gratuito).
In giornata ci si potrà inoltre imbattere nei Funk Off. In attesa del loro concerto al Teatro Alighieri dell’8 maggio, la marching band effettuerà tre street parades per il centro cittadino, tutte con partenza da Piazza del Popolo: alle ore 12, alle 16 e alle 19:45.
Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con la partecipazione della SIAE.
I Take 6 sono campioni di un genere molto radicato nella cultura musicale statunitense, l’ensemble vocale crossover: partiti dal gospel, sono poi approdati al doo wop, al jazz e l’R&B.
L’avventura dei Take 6 inizia nel 1980 all’Oakwood College di Huntsville in Alabama, come formazione amatoriale, dapprima sotto il nome di The Gentlemen’s Estates e poi di Alliance. Per anni il gruppo, soggetto a continui cambi di formazione in base all’andirivieni degli studenti, si è esibito nelle chiese locali e all’interno del campus.
Il coro mutò il nome in Take 6 nel 1987, quando fu messo sotto contratto dalla Warner Bros. Il primo disco uscì nel 1988: Take 6 volò nelle top ten, vinse due Grammy e fu disco di platino. In una scena musicale in cui non mancavano certo formazioni di questo tipo, i Take 6 furono subito capaci di salire alla ribalta per la ricchezza armonica del loro impasto vocale e lo spumeggiante senso del ritmo. Attirarono anche l’attenzione di star come Quincy Jones, Ella Fitzgerald, Al Jarreau e Stevie Wonder, che vollero esibirsi con loro.
Per un breve periodo, a partire dal loro terzo disco, i Take 6 aggiunsero della strumentazione alla loro musica, per poi ritornare al formato del puro coro a cappella. A questo recupero delle origini appartiene l’album The Standard (2008), col quale i Take 6 per la prima volta si dedicarono a un repertorio decisamente jazz.
Moris Pradella ha studiato pianoforte in conservatorio ma, ‘folgorato’ da Jimi Hendrix, si è imposto soprattutto come cantante e chitarrista. Lo hanno particolarmente messo in luce le recenti collaborazioni con Mario Biondi (come corista) e coi Quintorigo (per i quali è stato voce solista proprio nel progetto dedicato alle musiche di Hendrix). Ma ha lavorato anche con James Thompson, Silvia Mezzanotte, Ivana Spagna, Adriano Molinari e ha fatto parte della band della trasmissione di Rai Uno Domenica in… 7 giorni. Oltre al rock più graffiante ha dimostrato un particolare interesse per il pop d’alto profilo, come si ascolta nel suo mini album d’esordio.
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