America Latina … in rassegna (15.09.2016)
Le notizie latinoamericane selezionate sulla stampa nazionale questa settimana parlano di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Venezuela, Messico, Paraguay, Nicaragua e Uruguay
Cuba/ Crisi energetica, Raul Castro chiama Putin. Con le difficoltà di bilancio e la crisi in Venezuela, corsa contro il tempo. Anche verso nuovi giacimenti e fonti rinnovabili. La grave crisi economico, sociale e politica del Venezuela provoca già i primi danni collaterali. A Cuba , dove il taglio delle forniture di greggio – del 40% secondo l’agenzia Reuters – deciso qualche mese fa da Caracas ha precipitato l’isola in una pericolosa crisi energetica. Tanto che il presidente Raúl Castro ha dovuto rivolgersi all’amico e collega russo Vladimir Putin per chiedergli di garantire in futuro una fornitura stabile di greggio e gas a Cuba. (Il manifesto, Roberto Livi, 8.09.2016)
Brasile/ Dilma Rousseff esce di scena. Il 31 agosto la maggioranza dei senatori brasiliani ha votato a favore della destituzione della presidente. Una decisione che consegna il Paese nelle mani di Michel Temer fino al 2018. Temer, leader del Partito del movimento democratico brasiliano (Pmdb, centrodestra), è stato il principale allesto del governo fino al 29 marzo, quando è uscito dalla coalizione di maggioranza e ha avviato il processo di messa in stato d’accusa della presidente. (Internazionale, 2.09.2016)
Colombia/ La Colombia depone le armi. Il 24 agosto il governo di Bogotà e il gruppo guerrigliero delle Farc, il più antico del paese, hanno raggiunto l’intesa definitiva per mettere fine a cinquant’anni di guerra civile. “Alla fine abbiamo raggiunto un accordo su tutto”, ha detto il presidente Juan Manuel Santos annunciando la fine dei negoziati con le Farc, … gruppo che s’impegna ad abbandonare la lotta armata, a rispettare lo stato di diritto e a deporre le armi per trasformarsi in una forza politica. (Internazionale, 2.09.2016)
Colombia/ Un lungo cammino. I colombiani decideranno con un referendum se approvare lo storico accordo di pace, il 2 ottobre. La notte del 24 agosto passerà alla storia colombiana per essere la prima, dopo cinquantadue anni, senza guerra civile. Bisogna però ricordare che è solo il primo giorno di un lungo processo. Importante il referendum del 2 ottobre, quando i colombiani decideranno se accettare o respingere l’accordo. (Internazionale, 2.09.2016)
Venezuela/ Ceballos in carcere. Il 27 agosto alcuni agenti dei servizi segreti hanno fatto irruzione nella casa dell’ex sindaco di San Cristobal, Daniel Ceballos, dell’opposizione, e lo hanno arrestato… Secondo il governo pianificava una fuga per coordinare una serie di azioni violente durante la manifestazione antigovernativa del 1 settembre. (Internazionale, 2.09.2016)
Bolivia/ Ucciso un viceministro. Il corpo di Rodolfo Illanes, il viceministro boliviano dell’interno, è stato trovato senza vita il 26 agosto in una strada della località di Panduro, a sud di La Paz. Illanes era andato nella zona per trattare con i minatori che da giorni bloccavano una strada per protestare contro la legge che regolamenta le cooperative di minatori, ma è stato sequestrato e poi ucciso. (Internazionale, 2.09.2016)
Messico/Licenziamento nella polizia. “La commissione per i diritti umani del Messico ha accusato la polizia di abuso di potere durante uno scontro a fuoco avvenuto nel maggio del 2015 con alcuni sospetti narcotrafficanti a Tenhauto, nel Michoacan”, scrive El Pais. Una settimana dopo il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, ha licenziato il capo della polizia Enrique Galindo. (Internazionale, 2.09.2016)
Paraguay/ Il 27 agosto otto soldati sono morti in un’imboscata dell’Esercito del popolo paraguaiano (Epp), un gruppo ribelle marxista-leninista, nell’est del Paese. (Internazionale, 2.09.2016)
Cuba/ Il 31 agosto la compagnia JetBlue ha operato il primo volo commerciale tra Usa e Cuba da più di cinquant’anni, con un collegamento da Fort Lauderdale a Santa Clara, nel centro dell’Isla.
Nicaragua/ Il sandinismo ha perso la poesia. Ora trionfa una dinastia famigliare. Daniel Ortega andò al governo in Nicaragua dopo il trionfo della rivoluzione. Quasi quanrant’anni dopo, lui e la moglie controllano tutti i centri di potere del paese. Quella sandinista fu una rivoluzione di poeti, un parnaso in cui c’erano Ermesto Cardenal, Carlos Mejia Godoy, Sergio Ramirez, Gioconda Belli e Rosario Murillo. Anche Ortega si cimentò nella poesia e alcuni scrittori, come Salman Rushdie, elogiarono i suoi componimenti. Le prossime elezioni si terranno il 6 novembre (Internazionale, 2.09.2016)
Messico/ Tacos e rivoluzione di Juan Villoro. Mio padre, che detestava gli aneddoti personali, raccontò mille volte la scena che più l’aveva inorridito quand’era giovane e che era accaduta in una polverosa hacienda di San Luis Potosì. Luis Villoro Toranzo era nato a Barcellona nel 1922. Sua madre era messicana, di San Luis Potosì. (Internazionale, 2.09.2016)
Argentina/ Maria Teresa Andruetto. L’esploratrice delle origini. “I villaggi che si trovano nelle pianure argentine sono spesso abitati da persone immigrate che portano su di loro il segno della malinconia”. La scrittrice argentina ospite al festivaletteratura di Mantova. “L’editoria nel nostro paese si è rivitalizzata. Ma dopo le elezioni di Macri, i progetti culturali e sociali sono a rischio: il paese li dovrà rivendicare con energia”. (Il manifesto, Arianna Di Genova, 8.02.2016)
Venezuela/ Contro il film Sony su Chavez, la fiction “ufficiale” finanziata dal presidente. Indignato perché la Sony Pictures sta preparando una serie tv sulla vita di Hugo Chavez, il presidente venezuelano Nicosa Maduro ha annunciato che il suo governo intende scrivere la vera storia del defunto comandante. “…non sarà una multinazionale a sfigurarlo”. Lo scorso maggio la Sony aveva confermato l’inizio delle riprese della serie Hugo Chavez, el Comandante, divulgando anche il sottotitolo “il potere della passione e la passione per il potere”. (Sette| Latinos, Rocco Cotroneo, 9.09.2016)
Uruguay/ Il giro dell’oca dell’ex detenuto di Guantanamo. Il siriano Jihad Deyab è rimasto detenuto a Guantanamo per 12 anni, senza alcun processo. Liberato nel 2014, è stato invitato in Uruguay come parte di un accordo con gli Usa per ridurne il numero dei detenuti. A giugno Deyab sparisce dall’Uruguay, attraversa il Brasile e arriva in Venezuela. Ora è tornato in Uruguay, dove può restare in libertà e con lo status di rifugiato. (Sette| Latinos, Rocco Cotroneo, 9.09.2016)
Messico/ Quella laurea “copiata” dal presidente. Il presidente messicano Enrique P. Nieto, 25 anni fa, si è laureato in diritto scopiazzando la sua sua tesi di laurea. Almeno 197 paragrafi dei 682 del testo sono frutto di plagio. 18 paragrafi sono copiati tali e quali e 120 sono ben citati. L’Università Panamericana, dove P. Nieto si laureò, ha risposta in una nota che la giornalista non ha consultato l’istituzione e che la facoltà di diritto esaminerà il caso. (Sette| Latinos di Rocco Cotroneo, 9.09.2016)
Cuba/ La lenta “riconquista”. Ripartiti i voli diretti con gli Usa, in realtà prezzi alti e vincoli limiteranno il turismo. L’esplosione del turismo non avverrà da un giorno all’altro…ma ci vorranno parecchi anni. La JetBlue ha inaugurato i suoi voli tra Fort Lauderdale in Florida e Santa Clara, nel centro di Cuba. (Sette| Latinos di Rocco Cotroneo, 9.09. 2016)
Cile/Isabel, figlia di Allende, si prepara per la Moneda. L’erede del leader socialista rovesciato da Pinochet sembra decisa a correre alle presidenziali in Cile nel 2017: “se il partito vuo,e so accettare le sfide”. (Il Venerdì, Gabriella Saba, 9.09.2016)
Venezuela/ Daniel Ceballos torna in cella. Dai domiciliari alla cella: è il destino di Ceballos, uno dei più celebri oppositore di Nicolas Maduro. (Il Venerdì, 9.09.2016)
Cuba/ Da Primavera Nera a Generazione Y. Le 30 parole proibite negli sms dei cubani. Un cittadino dell’isola può anche raccontare dettagli scabrosi via telefonino, ma guai a parlare di “elezioni”. (La Repubblica, Omero Ciai, 7.09.2016)