Ferrara in Jazz: Kurt Rosenwinkel “Caipi”
Dopo Julian Lage, arriva al Torrione un altro grande chitarrista: Kurt Rosenwinkel, con un interessantissimo progetto che tocca anche il mondo carioca. Infatti sabato 26 novembre, ore 21.30, Stati Uniti, Europa e Brasile confluiscono sul palcoscenico del Jazz Club Ferrara attraverso “Caipi”, il nuovo progetto guidato dall’osannato chitarrista di Filadelfia. Al suo fianco Pedro Martins alla chitarra e tastiere, Olivia Trummer al pianoforte e tastiere, Frederico Heliodoro al contrabbasso, Antonio Loureiro alle percussioni e Bill Campbell alla batteria.
Nei suoi venticinque anni di carriera il chitarrista Kurt Rosenwinkel ha dato prova di possedere formidabili qualità esecutive, un suono ricercato e peculiare, e una concezione compositiva innovativa e talvolta visionaria. Caratteristiche che lo hanno confermato al centro dell’attenzione della critica e gli hanno procurato un vasto seguito di fan in tutto il mondo. Sabato 26 novembre (ore 21.30) il Jazz Club Ferrara è lieto di ospitare l’osannato chitarrista di Filadelfia che calcherà il palcoscenico con “Caipi”, articolato progetto affiancato dall’uscita dell’omonimo disco con cui Rosenwinkel inaugura la Heartcore, sua etichetta discografica nata con il sostegno dell’amico Eric Clapton.
“Caipi” è frutto di un lavoro durato circa una decina d’anni in cui elementi di musica brasiliana e rock sposano la cifra stilistica del leader che si è circondato, per l’occasione, di straordinari musicisti provenienti da diverse nazionalità (Brasile, Germania, Stati Uniti) quali Pedro Martins alla chitarra e tastiere, Olivia Trummer al pianoforte e tastiere, Frederico Heliodoro al contrabbasso, Antonio Loureiro alle percussioni e Bill Campbell alla batteria. Strumento tra gli strumenti è la voce della maggiorparte dei componenti che contribuisce e ravviva il colore, già sgargiante, delle forze messe in gioco.
Di fatto “Caipi” e la Heartcore segnano un passaggio importante nella carriera di Rosenwinkel, poiché rappresentano qualcosa di assolutamente nuovo, una sorta di rinascita artistica alla luce di una popolarità internazionale acquisita principalmente quale chitarrista jazz, sebbene non abbia mai mancato di includere nella sua musica elementi fortemente innovativi ben testimoniati da album come “The Enemy Of Energy” (Verve, 1999) e “Heartcore” (Verve, 2003). Preziose infine anche le sue numerose collaborazioni sia con nomi storici come Gary Burton e Paul Motian sia con straordinari musicisti come Brad Mehldau e Mark Turner, con i quali ha contribuito a connotare, riscrivendolo, il linguaggio del jazz di questi ultimi anni.
INFORMAZIONI