JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Jeremy Pelt Quintet (Gallery, DadaJazz)

11. novembre 2016 – 02:43No Comment
Jeremy Pelt Quintet (Gallery, DadaJazz)

Jeremy Pelt è certamente una delle più interessanti trombe del panorama jazz internazionale e i riconoscimenti della critica sono meritati. Al Dadajazz di Castelfranco Emilia ha presentato l’ultimo l’album “JiveCulture” sostenuto da quattro giovanissimi artisti, ma già con solidissime basi, tra cui anche una percussionista (Jacqueline Acevedo, di origini colombiane) che ha mostrato una notevole tecnica per far cantare le congas, imbastendo raffinati e “melodici” pattern. E ogni tanto emergeva il dominio velocissimo della ‘mano segreta’, come dire che ha studiato i capiscuola come Changuito, Hidalgo o discepoli.

Affiatatissima la sezione ritmica la cui cerniera era tenuta dal contrabassista Vicente Archer, affiancato dagli ottimi Jonathan Barber (batteria), Acevedo di cui già accennato alle percussioni, a cui dava manforte Victor Gould al piano.  Tra l’altro tutti ottimi solisti a cui il leader ha lasciato spazio durante la performance.  Le energiche improvvisazioni di Pelt richiamano alla mente alcuni grandi trombettisti da Booker Little a Freddie Hubbard a Lee Morgan, e anche il primo Miles Davis.

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