Steve Coleman & Council of Balance (Gallery, BJF)
Con un altro tutto esaurito al Teatro Duse per il concerto della band di Steve Coleman, questa edizione del Bologna Jazz Festival sta battendo ogni record di presenze. E in attesa degli altri appuntamenti in cartellone (il più importante, sabato 19 novembre, Kronos Quartet) vi proponiamo alcuni scatti della serata con Steve Coleman & Council of Balance.
Un progetto musicale (diciamo poco jazzistico) di non immediata accettazione per le nostre orecchie, dove spicca un lavoro molto elaborato con partiture scritte ben interpretate dall’organico di 17 strumentisti, ma, ripeto, non di assoluta piacevolezza per l’ascolto. Il leader come si sa è alla ricerca di nuove strade, però sembra, a nostro avviso, di non avere ancora imboccato la direzione giusta. Archi e fiati sempre attenti a sottolineare e marcare i vari passaggi guidati dal contralto di Coleman; le percussioni (non certamente latineggianti come annunciato da programma) dietro ad incalzare contrabbasso, basso elettrico e chitarra per creare una ritmica forte su cui depositare fraseggi strumentali ripetitivi. Come ripetitivo (al contrario sarebbe una contraddizione in termini), ma fuori contesto e poco efficace, il deboluccio disegno di clave afrocubana scandito sul fusto del timpano della batteria e rinforzato dalla campana nelle mani della sassofonista Maria Grand. Crediamo che il pubblico non si sia minimamente accorto di questo dettaglio, quindi ciò non ha inficiato il gradimento di questa esibizione applaudita, ma non troppo, di questa grande ed eterogenea formazione. Ecco alcuni scatti.