Ferrara in Jazz: Dado Moroni trio
Venerdì 23 dicembre, ore 21.30, Torrione Jazz Club Ferrara, a chiudere in bellezza la prima parte di Ferrara in Jazz spetta all’inconfondibile swing del trio guidato da Dado Moroni. L’apprezzato pianista genovese sarà affiancato da Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria.
Venerdì 23 dicembre (ore 21.30), in assenza della vocalist Karima (a causa di un delicato intervento alle corde vocali), a chiudere la prima parte di Ferrara in Jazz spetta al trio dell’eccellente pianista genovese Dado Moroni, completato da Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria.
Edgardo Dado Moroni (Genova, 1962) viene in contatto con la musica jazz molto presto, grazie alla collezione di dischi dei suoi genitori. Inizia a suonare il pianoforte all’età di quattro anni per poi intraprendere la carriera di musicista a quattordici, suonando in tutta Italia a fianco di musicisti quali Franco Cerri, Tullio De Piscopo, Luciano Milanese, Gianni Basso, Massimo Urbani e Tullio De Piscopo.
Gli anni ’80 sono caratterizzati dall’impiego al Widder Bar di Zurigo – dove Dado si è esibito regolarmente con il quartetto di James Moody – da tour mondiali con pietre miliari del jazz come Clark Terry, Johnny Griffin, Freddie Hubbard, Bud Shank e Ron Carter tra gli altri, e dal trasferimento nella Grande Mela.
Nel 1994 Ray Brown invita Moroni a registrare con Oscar Peterson, Ahmad Jamal, Benny Green e Geoff Keezer “Some Of My Best Friends Are…The Piano Players”, e la sua interpretazione di “Giant Steps” di Coltrane ha conquistato la critica. Risale alla fine degli anni ’90 la serie di concerti a fianco di Ron Carter e Billy Drummond e l’inserimento nella Biographical Encyclopedia of Jazz, curata da Leonard Feather e Ira Gitler.
Il 2007 Moroni suggella la preziosa collaborazione con il trombettista Tom Harrell che prosegue tutt’ora, mentre l’album “Solo Dado” lo ha portato alla vittoria del Top Jazz Award come miglior pianista dell’anno (2009).
Due anni fa il Torrione ha rappresentato il punto di partenza del tour per il lancio di “Five For John”, in questa occasione Moroni ritorna “armato” di quella ritmica dallo swing inconfondibile e di gran classe che non deluderà.