Ebrei e afro-americani, pagine per capire
Per la GIORNATA DELLA MEMORIA 2017 ci permettiamo di segnalare le pagine di un testo importante con un capitolo davvero utile per conoscere la complessa relazione tra ebrei e afro-americani nell’ambito della crescita e diffusione delle musiche afroamericane, dal jazz al soul. Trenta pagine al centro del brillante volume “CHE RAZZA DI MUSICA – Jazz, blues, soul e le trappole del colore” di Stefano Zenni. Per gli appassionati di musica e di storia, soprattutto, ma anche estremamente illuminanti per giornalisti e critici musicali.
” CHE RAZZA DI MUSICA – Jazz, blues, soul e le trappole del colore” di Stefano Zenni, pubblicato da EDT (11,50 euro). Oggi, 27 gennaio, ci saranno in tutto il mondo concerti e rappresentazioni teatrali dedicate alla Giornata della Memoria, e per non dimenticare quella orribile pagina della storia, combattere tutti i razzismi, favorire l’universalità delle culture e abbattere le discriminazioni è di qualche utilità il prezioso volume “CHE RAZZA DI MUSICA – Jazz, blues soul e le trappole del colore” di Stefano Zenni. Nel caso specifico suggeriamo il capitolo 3 “Si fa presto a dire bianco: il mondo ebraico”. L’autore, etnomusicologo che insegna Storia del Jazz al Conservatorio di Bologna, analizza la complessa, conflittuale, ma importante relazione tra africano americani ed ebrei nel mondo dello spettacolo, del jazz, del blues. “Il jazz ha preso gradualmente forma da un intreccio di forze e influssi che, guidato dagli africano americani, ha coinvolto persone, comunità e culture diverse, compresi anglosassoni, francesi, ispanici, italiani, ebrei, creoli…” Dai minstrel show alla componente ebraica nello scat, a George Gershwin al movimento della Radical Jewish Music.
Un’analisi, innovativa, molto dettagliata che ci fa conoscere per poi capire che il jazz è diventato un mezzo ideale per dialogare con le altre culture. (gfg)