CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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Crossroads: Eddie Henderson feat. Piero Odorici

14. marzo 2017 – 18:22No Comment
Crossroads: Eddie Henderson feat. Piero Odorici

Il trombettista Eddie Henderson, protagonista dell’unico passaggio a Solarolo (RA), dell’edizione 2017 del festival itinerante Crossroads, si esibirà giovedì 16 marzo, ore 21 all’Oratorio dell’Annunziata  alla testa di un quartetto dalla vigorosa impronta hard bop. Al fianco di Henderson come spalla solistica il sassofonista Piero Odorici e una ritmica che è garanzia di potenza e scioltezza: Darryl Hall al contrabbasso e Willie Jones III alla batteria.

A volte si nasce davvero col destino segnato, ma non sempre c’è da lamentarsi: la madre di Eddie Henderson era una ballerina del mitico Cotton Club e nel giro delle sue amicizie contava Billie Holiday e Sarah Vaughan; il padre cantava in un gruppo vocale che andava per la maggiore (i Charioteers), mentre il patrigno era un medico dai pazienti assai famosi: Duke Ellington, Count Basie, John Coltrane, Cannonball Adderley… La sua prima lezione di tromba gli fu impartita all’età di 9 anni da… Louis Armstrong nel backstage dell’Apollo Theatre, con lo strumento dello stesso Satchmo. Miles Davis, che era un amico di famiglia, ne ammirava tanto il timbro da incoraggiarlo a intraprendere la carriera musicale. Cresciuto in un simile contesto, poteva diventare altro che un celeberrimo jazzista?

Da molto tempo Eddie Henderson (nato nel 1940 a New York ma cresciuto a San Francisco) cavalca l’onda del mainstream di derivazione hardboppistica come leader ma anche come membro di gruppi all stars (come i Cookers). Eppure, come ci ricorda il titolo “Funk Surgeon”, negli anni Settanta Henderson è stato un esponente di punta del funk elettrico, a partire dalla sua presenza nel gruppo Mwandishi di Herbie Hancock. I passi seguenti furono con Pharoah Sanders e i Jazz Messengers di Art Blakey. Poi prese il via la sua attività da leader, che si materializzò inizialmente in una serie di dischi profondamente fusion per la Blue Note e la Capitol. Smaltito il periodo elettrico, lo si è ascoltato con Dexter Gordon, Roy Haynes, Jackie McLean, Joe Henderson, Elvin Jones, Johnny Griffin, Slide Hampton, Benny Golson, Max Roach, McCoy Tyner…

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,

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