“Dizzy Be – Dizzy Bop” con Fresu e Martinelli
RAVENNA/ “Dizzy Be – Dizzy Bop” – Gillespie, una tromba che guarda il cielo. Incontri con Francesco Martinelli & Paolo Fresu su Dizzy Gillespie: 13 marzo, ore 10:30-13, Palazzo dei Congressi (Università, Accademia e licei); 20 marzo, ore 10:30-13, Teatro Alighieri (studenti scuole medie ed elementari); 27 marzo, ore 10:30-13, Teatro Alighieri (studenti scuole medie, elementari, superiori); 3 aprile, ore 10:30-13, Ridotto del Teatro Alighieri (Conservatori, Scuole di musica).
In pieno svolgimento già dai primi di febbraio, con i suoi laboratori musicali rivolti agli studenti delle scuole ravennati, la quarta edizione di Pazzi di Jazz è pronta a varare una nuova sezione del suo programma, con le attese lezioni musicali tenute dallo storico del jazz Francesco Martinelli e il celeberrimo trombettista Paolo Fresu: un’iniziativa didattica organizzata da Jazz Network con il sostegno del Comune di Ravenna e il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna/MIUR.
Martinelli e Fresu saliranno in cattedra per una serie di quattro lezioni-concerto incentrate sulla figura di Dizzy Gillespie, il trombettista che gettò le basi del be bop e, con esso, di tutto il jazz moderno. “Dizzy Be – Dizzy Bop. Gillespie, una tromba che guarda il cielo” è appunto il titolo degli incontri nei quali alla narrazione verbale di Martinelli faranno da controcanto gli interventi sonori di Fresu: le vicende storiche e musicali che fecero imboccare al jazz la strada della modernità saranno così oggetto di uno studio approfondito ma anche coinvolgente per i giovani destinatari. E più che delle cattedre, Martinelli e Fresu avranno a disposizione veri e propri palcoscenici, per potersi avvalere anche di proiezioni a sostegno delle loro storie musicali.
Gli appuntamenti, che si terranno per quattro lunedì consecutivi sempre in mattinata, inizieranno il 13 marzo al Palazzo dei Congressi (per gli studenti dell’Università, l’Accademia e alcuni licei). Poi il Teatro Alighieri ospiterà due incontri dedicati al vasto seguito degli studenti delle scuole medie, elementari e superiori: il 20 e 27 marzo. Al Ridotto del Teatro Alighieri, il 3 aprile, si troveranno invece gli studenti dei Conservatori e delle scuole di musica.
Per l’incontro del 20 marzo al Teatro Alighieri, a Martinelli e Fresu si affiancherà il noto fumettista Stefano Babini, l’ultimo allievo di Hugo Pratt, il celebre ‘padre’ di Corto Maltese, che fu anche amico di Dizzy Gillespie. Nel corso della lezione musicale Babini improvviserà alcuni disegni sulle note di Paolo Fresu, in un insolito connubio di jazz e arti grafiche.
Nato nel 1961 a Berchidda, in Sardegna, Paolo Fresu intraprende lo studio dello strumento all’età di 11 anni nella Banda Musicale del proprio paese natale. Dopo varie esperienze di musica leggera, scopre il jazz nel 1980 e inizia l’attività professionale nel 1982.
Nel corso dei tre decenni seguenti è protagonista di una scalata verso la vetta del jazz italiano e internazionale, del quale è oggi uno dei grandi protagonisti. Ha collezionato un numero difficilmente riassumibile di premi e riconoscimenti, esibendosi in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni: Enrico Rava, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Gerry Mulligan, Dave Holland, John Zorn, Richard Galliano, Trilok Gurtu, Jim Hall, Uri Caine, Gil Evans Orchestra, Toots Thielemans, Carla Bley, Dave Douglas…
Anche la sua capacità di ideare formazioni e progetti musicali pare essere inesauribile: dal suo Quintetto al duo con Gianmaria Testa, il Trio P.A.F., il Devil Quartet, il trio con Nguyên Lê e Dhafer Youssef, il duo con Uri Caine e altri pianisti (Danilo Rea, Dado Moroni, Bojan Z, Ludovico Einaudi, Omar Sosa), le rivisitazioni filologiche di Porgy and Bess e Birth of the Cool con l’Orchestra Jazz della Sardegna, l’Italian Trumpet Summit… L’elenco potrebbe continuare con lunghezza enciclopedica.
Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi, di cui oltre ottanta a proprio nome o in co-leadership, spesso lavorando in progetti che intrecciano il jazz ad altre musiche (etnica, world music, contemporanea, leggera, antica). Si è confrontato anche con la musica per il teatro, la danza, la poesia, il cinema e la televisione, a fianco di importanti esponenti di queste discipline.
È docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali.
Nato a Pisa nel 1954, Francesco Martinelli è impegnato fin dagli anni Settanta nella diffusione della cultura jazzistica in Italia come organizzatore di concerti, giornalista, saggista e traduttore, insegnante e conferenziere. Ha collaborato negli anni Settanta all’organizzazione delle memorabili Rassegne Internazionali del Jazz di Pisa. In seguito ha promosso nella sua città concerti e rassegne tra cui La Nuova Onda, l’Instabile’s Festival, An Insolent Noise. Come giornalista ha collaborato a Musiche, Musica Jazz e Il Giornale della Musica; attualmente scrive di musiche tradizionali per la rivista inglese Songlines. Ha pubblicato le discografie di Anthony Braxton, Evan Parker, Joelle Léandre e Mario Schiano. Come traduttore ha collaborato con Arcana, Il Saggiatore, EDT e con la pisana ETS per la collana Sonografie. Insegna Storia del Jazz presso l’Istituto Musicale Mascagni di Livorno e la Siena Jazz University; a Siena Jazz dirige anche il Centro Studi sul Jazz “Arrigo Polillo”, la più ampia raccolta di libri, riviste e registrazioni di jazz in Italia. La collana di testi jazzistici creata in collaborazione da EDT e Siena Jazz è da lui diretta. Ha insegnato per diversi anni a Istanbul alla Bilgi University e collabora tuttora con la Fondazione per la Cultura di Smirne per l’organizzazione del Festival del Jazz Europeo e la gestione del museo degli strumenti musicali tradizionali dell’Anatolia.
È oggi impegnato a coordinare un vasto progetto internazionale promosso da Europe Jazz Network per la redazione di una storia collettiva del Jazz in Europa.
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