Dozza Jazz/Crossroads: 25 e 26 Marzo 2017
La quindicesima edizione di “ DOZZA JAZZ”, inserita nel prestigioso cartellone di Crossroads – Jazz e altro in Emilia Romagna, si svilupperà anche quest’anno in due sole giornate al Teatro Comunale di Dozza, inizio ore 21: sabato 25 marzo LUISA COTTIFOGLI “RUMÌ”; domenica 26 marzo BELTRANI / BARTOLI / MANZI “Peri’s Scope” Un tributo a Bill Evans.
Il cartellone sarà interamente dedicato alla scena jazzistica nazionale. La manifestazione aprirà il 25 con la brava vocalist Luisa Cottifogli che presenterà in una nuova veste il fortunato progetto “Rumì” realizzato nel 2006, vincitore del “Premio Imola in Musica” di quell’anno e nomination al “Premio Tenco”, secondo tra i cinque migliori album di musica etnica. In questa nuova versione “Rumì” si presenta come un evento multimediale, un concerto immerso in suggestive video installazioni e antichi racconti cantati in dialetto romagnolo. Con lei sul palco troveremo il bravo chitarrista ravennate Gabriele Bombardini e le video installazioni sono dell’ artista visivo Andrea Bernabini.
La serata successiva, domenica 26 avremo invece una produzione originale del Festival, un inedito, sentito tributo alla musica del grandissimo pianista statunitense Bill Evans con il titolo “Peri’s Scope” (come una sua nota composizione) A proporlo sarà un qualificato trio che vede insieme il giovane blasonato pianista Pietro Beltrani, il contrabbassista Roberto Bartoli , tutti e due imolesi e l’eccellente batterista marchigiano Massimo Manzi .
Pur senza poter contare su contributi pubblici la Compagnia Teatrale della Luna Crescente/Le Tre Corde , il Combo Jazz Club di Imola e Jazz Network hanno deciso di proseguire il Festival facendosene carico e auspicando in un prossimo futuro una maggiore sensibilità e aiuto da parte dei vari enti pubblici.
PER INFORMAZIONI TEL. 347 5548522
www.comune.dozza.bo.it
LUISA COTTIFOGLI “RUMÌ”
Luisa Cottifogli – voce, percussioni, sequencer;
Gabriele Bombardini – chitarre, pedal steel, sequencer;
Andrea Bernabini – video installazioni, luci
“Rumì” è una Romagna ormai lontana nel tempo, fatta di miti e leggende, trasportata nell’era della musica elettronica: un viaggio sonoro che sa di realismo popolare magico, tra etnico e tecnologico, con il dialetto romagnolo usato come fosse la lingua di un libro di oscure magie. Improvvisamente la Romagna non sembra più una terra a noi tanto vicina, quanto un paesaggio esotico ancora inesplorato. Rumì è un personaggio realmente esistito nell’Ottocento romagnolo, un viandante che cantilenava orazioni alla Madonna per mendicare un tozzo di pane: da qui la Cottifogli sviluppa un viaggio scandito da canzoni che possono portare l’immaginazione assai lontano, mentre magari ci si muove nello spazio di un piccolo paese.
“Rumì”, che dal vivo si avvale di suggestive video-installazioni, riprende l’omonimo Cd uscito nel 2006 (Forrest Hill Records), in cui la Cottifogli ha messo in musica ninnenanne, filastrocche, dirindine, canti di lavoro, testi poetici del primo Novecento: un repertorio ampiamente folklorico ripassato però a fil di rock, pop, jazz, classica contemporanea, elettronica, ritmi sudamericani e africani.
Luisa Cottifogli (Cavalese, 1963) fa un uso estremo della voce, plasmandola in forme inimmaginabili, cambiandone camaleonticamente il colore anche grazie all’elettronica. La Cottifogli ha in curriculum esperienze nel campo dell’opera, la musica antica, il jazz. Dal 2005 al 2009 è stata la voce dei Quintorigo, coi quali ha vinto il premio Top Jazz 2008 (per Quintorigo play Mingus). FOTO
BELTRANI / BARTOLI / MANZI
“Peri’s Scope”
Un tributo a Bill Evans
Pietro Beltrani – pianoforte;
Roberto Bartoli – contrabbasso; Massimo Manzi – batteria
Il progetto in omaggio a Bill Evans del trio paritetico che affianca Pietro Beltrani, Roberto Bartoli e Massimo Manzi ha debuttato nel 2016.
Pietro Beltrani, imolese, classe 1989, ha portato a compimento gli studi classici tra il conservatorio “G. Rossini” di Pesaro (dove si è diplomato da privatista a 18 anni), l’Accademia Pianistica Internazionale di Imola, il conservatorio “B. Maderna” di Cesena, per poi perfezionarsi ulteriormente sul linguaggio jazzistico al conservatorio “G. B. Martini” di Bologna. Svolge attività concertistica sia in ambito classico (Festival MiTo, Maggio Musicale Fiorentino…) che jazzistico e ha dato anche vita a un trio che porta il suo nome col quale ha pubblicato il suo primo disco di brani originali.
Il contrabbassista Roberto Bartoli è stato allievo di Bruno Tommaso. Ha poi collaborato con nomi di riferimento del jazz italiano (Massimo Urbani, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Gabriele Mirabassi, Marco Tamburini, Simone Zanchini, Luciano Biondini) e anche statunitense (Dave Schnitter, Charles Davis, Steve Grossman), dimostrandosi a proprio agio sia in contesti mainstream che su repertori più informali.
I numeri di Massimo Manzi sono impressionanti: una quantità incalcolabile di registrazioni come sideman, più di un centinaio, tra le quali spiccano numerosi dischi con Renato Sellani, Franco D’Andrea, Lee Konitz, oltre a una sequenza interminabile di collaborazioni (Kenny Wheeler, Pat Metheny, Phil Woods, Benny Golson, Paolo Fresu, Massimo Urbani, Enrico Rava, Danilo Rea…). Tutto ciò è semplicemente il frutto di una tecnica batteristica che lo pone al vertice del jazz italiano, col suo drumming tutt’altro che understated.