Crossroads/Correggio: BEARZATTI Tinissima 4et
Sarà il sassofonista Francesco Bearzatti a suonare le note conclusive dell’edizione 2017 del festival Crossroads, che dopo 96 giorni itineranti in tutta la regione giunge alla sua ultima tappa: giovedì 1 giugno al Teatro Asioli di Correggio (RE), con l’esuberante progetto “Monk’n’roll” di uno dei più affermati combo del jazz italiano, il Tinissima Quartet. Oltre a Bearzatti, il gruppo annovera Giovanni Falzone (tromba), Danilo Gallo (basso) e Zeno de Rossi (batteria). Il concerto è realizzato in collaborazione con il Comune di Correggio nell’ambito di Correggio Jazz.
Dopo progetti (documentati anche su disco) di grande impegno sia musicale che culturale che gli sono valsi i più alti riconoscimenti della critica (X – Suite for Malcolm del 2010 e Suite for Tina Modotti del 2008), Francesco Bearzatti ha rispolverato col suo Tinissima Quartet i tempi scapigliati, le sonorità dirompenti, gli arrangiamenti da attacco all’arrembaggio di alcune sue opere solistiche precedenti come Virus e Stolen Days. Primo frutto di questo ‘assalto’ alla storia della musica è stato Monk’n’roll (2013, CAM Jazz), al quale nel 2015 è seguito This Machine Kills Fascists (dedicato a Woody Guthrie, ma con composizioni prevalentemente originali). Creato nel 2007, il Tinissima Quartet celebra quest’anno il decennale della sua attività. Ma non è il solo anniversario al quale prestare attenzione: nel 2017 ricorre anche il centenario della nascita di Thelonious Monk, le cui musiche sono nel centro del mirino del sax di Bearzatti.
La carriera di Francesco Bearzatti (1966, originario di Pordenone) si svolge ormai su una dimensione internazionale. Nella sua musica risuonano oggi le eterogenee componenti della sua formazione: gli studi classici, il metal, la musica da ballo popolare e moderna. Nel farsi jazzista, Bearzatti non ha dimenticato nulla delle sue origini come musicista: quel che si ascolta in Monk’n’roll potrebbe benissimo essere la sua madeleine al vetriolo. Uno dei più fondamentali lasciti compositivi del jazz, quello ‘griffato’ Thelonious Monk, viene eseguito con l’energia di un turbocompressore alimentato a musica rock, con tracce evidenti di Led Zeppelin, Pink Floyd, Lou Reed.
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