Crossroads/Correggio: CARLA BLEY
La musica di Carla Bley, pianista, direttrice d’orchestra e, cosa che più ha caratterizzato la sua carriera, ispirata compositrice e arrangiatrice, costituisce una tappa fondamentale del jazz del secondo Novecento. Domenica 28 maggio, ore 21 sarà al Teatro Asioli di Correggio (RE), in occasione di un nuovo concerto di Crossroads, festival che termina l’1 giugno. La Bley si presenterà con il suo progetto “Trios”, affiancata da due suoi storici collaboratori, a loro volta figure carismatiche della musica improvvisata: Andy Sheppard al sax tenore e soprano e Steve Swallow al basso.
Trios è uno dei (non pochi) momenti salienti della carriera discografica di Carla Bley: con una line up che rappresenta la quintessenza dell’universo espressivo più recente della pianista, ci troviamo di fronte a una versione in miniatura (ma solo per numero di strumenti coinvolti) di alcune classiche composizioni della Bley, pezzi che sanciscono la sua capacità di porsi come un’autrice ormai classica. Con oltre due decenni di attività alle spalle, questo trio porta verso nuovi confini l’arte del jazz cameristico, fatto di sfumature, sottigliezze espressive, fluido intreccio di dialoghi. La Bley, celebrata soprattutto come direttrice orchestrale, in questo contesto pone finalmente il suo pianismo sotto i riflettori, dimostrando quanto il suo tocco si sia fatto più sicuro col passare del tempo.
Ma dall’uscita di Trios (2013, ECM) a oggi la Bley non è rimasta certo immobile e nel 2016, in coincidenza col suo ottantesimo compleanno, ha dato alle stampe sempre per ECM (e sempre con Swallow e Sheppard) Andando el Tiempo, che suona come una sorta di postilla al precedente album.
Nata a Oakland nel 1936, Lovella May Borg diventa Carla Bley nel 1957 a seguito del matrimonio con Paul Bley. Fu lui, con lungimiranza, a incoraggiarne l’attività di compositrice: tra i tanti che hanno messo in repertorio suoi brani troviamo Gary Burton, Jimmy Giuffre, George Russell, Art Farmer, John Scofield, Charlie Haden, Nick Mason dei Pink Floyd. Naturalmente la Bley è poi la più autorevole esecutrice di se stessa: le sue prove orchestrali, tra le quali Escalator Over the Hill rimane la più celebre, l’hanno imposta come una delle voci fondamentali del jazz per grandi organici del secondo Novecento.
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