CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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Crossroads/Correggio: Fabbrica dei Botti

22. maggio 2017 – 13:06No Comment
Crossroads/Correggio: Fabbrica dei Botti

Un’esplosione di suoni, letteralmente, dato che sul palcoscenico del Teatro Asioli di Correggio (RE) lunedì 22 maggio alle ore 21, per la rassegna Crossroads/Correggio Jazz salirà La Fabbrica dei Botti. Una piccola orchestra dagli ampi orizzonti geografici: un’esplorazione delle musiche popolari pescate dagli archivi sonori del celebre etnomusicologo Alan Lomax, ammodernate dalla fantasia del multistrumentista (viola, dobro, banjo) Paolo Botti.

 

Nella sua ‘fabbrica sonora’ Botti ha convocato solisti ben noti del jazz italiano più aperto alla sperimentazione: Luca Calabrese (tromba), Dimitri Grechi Espinoza (sax alto), Edoardo Marraffa (sax tenore), Tony Cattano (trombone), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso, voce), Zeno de Rossi (batteria) e Mariangela Tandoi (fisarmonica). Questa è una nuova tappa del festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna,  in collaborazione con il Comune di Correggio nell’ambito di Correggio Jazz. Biglietti: prezzo unico euro 7.

 

Nato a Roma nel 1969, Paolo Botti approda al jazz dopo gli studi accademici come violista. Ha lavorato al fianco di Franco D’Andrea, Bruno Tommaso, Giorgio Gaslini, Dave Liebman, Tristan Honsinger, Dave Burrell, William Parker, ottenendo ripetuti riconoscimenti critici, comprese numerose presenze nei posti alti della classifica del referendum Top Jazz del mensile Musica Jazz. E proprio a questa testata si allaccia la vicenda di The Lomax Tapes, distribuito come Cd allegato a Musica Jazz in occasione del centenario della nascita di Alan Lomax (1915-2002) per rendere omaggio alle storiche registrazioni del musicologo americano.

Lomax, documentando musiche tradizionali in giro per il mondo, registrò su nastro forme musicali destinate a scomparire nel giro di poco tempo, travolte dalla modernizzazione e dall’omologazione culturale dovuta allo sviluppo dei media. Il pittoresco organico della Fabbrica dei Botti conferisce una veste moderna a questo sterminato repertorio, pescando principalmente dalle fonti statunitensi ma non soltanto da esse. Non sorprendiamoci dunque se dovessero spuntare temi popolari italiani, spagnoli, caraibici…

 

 

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,

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