JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Bologna: 2 Autobus del Jazz

28. settembre 2017 – 16:06No Comment
Bologna: 2 Autobus del Jazz

Gli Autobus del Jazz sono ormai un simbolo del Bologna Jazz Festival: due bus di linea da alcuni giorni si muovono per le strade di Bologna, con la loro livrea gialla griffata da Lorenzo Mattotti, il celebre artista invitato a realizzare una serie di illustrazioni originali per l’edizione 2017 del BJF. I due jazz bus, frutto della collaborazione tra Bologna Jazz Festival, BilBOlbul e Tper e con il sostegno del Gruppo Hera, continueranno i loro percorsi urbani su linee ogni giorno diverse sino alla fine del festival (il 19 novembre).

 

L’idea dei jazz bus prese forma per la prima volta nel 2010. Ma dal 2013, quella che inizialmente era una appariscente forma di promozione, si è trasformata in una vera e propria opera d’arte: l’interno dei jazz bus viene infatti allestito come fosse una galleria d’arte su ruote, con lavori degli artisti di volta in volta invitati dal festival. Così anche  gli interni dei jazz bus del BJF 2017 saranno arricchiti con i disegni di Lorenzo Mattotti  ispirati ai temi musicali della rassegna bolognese (con puntate anche a Ferrara e Modena e  vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Chick Corea e Steve Gadd, Kenny Barron, Enrico Rava e Matthew Herbert, Lee Konitz, Steve Lehman). Su questi speciali autobus di linea di Tper, inoltre, una colonna sonora jazz accompagnerà il viaggio dei passeggeri tra una fermata e l’altra.

Le opere disegnate da Mattotti per il BJF 2017 saranno protagoniste non solo sugli Autobus del Jazz: dai primi di ottobre saranno anche affisse nelle bacheche del centro cittadino in collaborazione con Cheap on Board, il festival dedicato alla street poster art, diventando così un artistico arredo urbano.

Dopo l’enorme successo riscosso nel 2016 dalle illustrazioni di Gianluigi Toccafondo, per questa sua nuova edizione il BJF è riuscito a coinvolgere un artista non meno importante, grazie alla collaborazione con BilBOlbul – Festival Internazionale del Fumetto, altra rilevante manifestazione bolognese sostenuta da Hera. E grazie a BilBOlbul Lorenzo Mattotti sarà personalmente a Bologna il 20 ottobre in occasione dell’inaugurazione della mostra Primi lavori, ospitata dall’Accademia di Belle Arti sino al 26 novembre. La mattina di sabato 21 ottobre, Mattotti terrà poi un incontro in Sala Borsa proprio sul rapporto tra musica e disegno.

Il Bologna Jazz Festival (presidente, Federico Mutti; dir. artistico, Francesco Bettini) è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Città Metropolitana di Bologna, Bologna City of Music UNESCO e del main partner Gruppo Hera.

 

Il lavoro di Lorenzo Mattotti (foto) sin dagli esordi si è affiancato alla musica, una passione che ha accompagnato il disegnatore per tutta la vita. Dai primi manifesti per i concerti di amici alla collaborazione con Lou Reed per The Raven alla trasposizione in immagini di A Hard Rain’s A-Gonna Fall di Bob Dylan, si può cogliere un filo rosso costante che attraversa tutto il suo lavoro. Ma, al di là delle intersezioni esplicite con il mondo musicale, è un’influenza più sottile quella che innerva il suo lavoro, sul piano delle atmosfere e delle logiche compositive. Il suo primo capolavoro, quel Fuochi che è stato una rivoluzione nel mondo internazionale del fumetto, non sarebbe stato tale senza i dischi di Peter Gabriel della prima metà degli anni Ottanta, così come la sua ‘linea fragile’ deve le sue spezzature e tremolii all’andamento obliquo delle canzoni di Robert Wyatt. Il suo ultimo lavoro, Ghirlanda, incarna al massimo una logica compositiva musicale nell’accostamento di pieni e vuoti, di linee sottili e fitti tratteggi, di fluidità e frattura.

Non è quindi un caso se il Bologna Jazz Festival e BilBOlbul si sono rivolti a lui per la realizzazione di immagini inedite che presentassero i maggiori concerti di questa edizione. E ancora una volta Mattotti si è dimostrato capace di rinnovare il proprio approccio dando vita a immagini fortemente espressionistiche, dal segno scuro e violento, quasi a voler dare espressione, con il gesto, alla fisicità dell’atto improvvisativo. Non sono immagini che accarezzano lo sguardo dello spettatore, piuttosto gli piombano addosso, giocando sul nero profondo delle linee e sulla deformità delle figure. Ne vengono fuori ‘musicisti mostri’, creature ancestrali, ritratte nella torsione di chi sprigiona un suono che sembra venire dalla terra.

Lorenzo Mattotti, nato a Brescia nel 1954 e attualmente di base a Parigi, è probabilmente il più importante e conosciuto fumettista e illustratore italiano. Ha esordito alla fine degli anni Settanta come autore di fumetti per poi fondare nei primi anni Ottanta, con altri disegnatori, il gruppo Valvoline. Nel 1984 realizzò Fuochi, che, accolto come un evento nel mondo del fumetto, vinse importanti premi internazionali. Con Incidenti, Signor Spartaco, Doctor Nefasto, L’uomo alla finestra e molti altri libri fino a Stigmate, edito in Italia da Einaudi, il lavoro di Mattotti si è evoluto secondo una costante di grande coerenza, ma nel segno eclettico di chi sceglie sempre di cimentarsi col nuovo. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel Observateur, Corriere della Sera e la Repubblica. Per la moda, ha interpretato i modelli dei più noti stilisti sulle riviste Vanity Fair, Cosmopolitan, Max, Playboy, Glamour. Ha illustrato vari libri per l’infanzia, tra i quali Pinocchio (divenuto film d’animazione per la regia di Enzo D’Alò) ed Eugenio, che vinse nel 1993 il Grand Prix di Bratislava, uno dei massimi riconoscimenti nell’editoria per ragazzi. Realizza manifesti, copertine, campagne pubblicitarie: sono suoi il manifesto di Cannes 2000 e quelli per l’Estate Romana. Ha collaborato al film Eros di Wong Kar-wai, Steven Soderbergh e Michelangelo Antonioni, curando i segmenti di presentazione di ogni episodio. Nel 2017 è uscito il suo più recente graphic novel: Ghirlanda.

 

«Alcune tradizioni, anziché invecchiare, ringiovaniscono», dichiara Giuseppe Gagliano, direttore centrale relazioni esterne del Gruppo Hera. «Fra queste c’è senz’altro quella degli Autobus del Jazz, che tra le note della grande musica e le forme del fumetto non smette mai di sorprenderci. In qualità di partner storici del BJF e di BilBOlbul», prosegue Gagliano, «siamo felici di poter dare continuità a questa esperienza, che non ha bisogno di palchi e teatri e incontra le persone nella loro quotidianità, dando un valore diverso, inatteso e prezioso, al tempo che trascorrono sull’autobus».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Informazioni:

Associazione Bologna in Musica

tel.: 334 7560434

e-mail: info@bolognajazzfestival.com

www.bolognajazzfestival.com

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