Latin: Ray Mantilla EuroSpace Station
Il conguero che ha suonato con i più importanti maestri della storia del jazz è tornato a Bologna presentandosi con una formazione italiana, ma di livello. E’ Ray Mantilla, newyorkese ma di origini peruviane-portoricane, e forse anche italiane. Si è esibito venerdì 8 settembre nell’ambito di To Be Jazz Bologna, organizzato da La Torinese.
Bologna, 8 settembre. RAY MANTILLA EuroSpace Station (Gaspare Pasini, Ares Tavolazzi, Bruno Cesselli, Stefano Paolini). Pedana orizzontale, si fa per dire davanti a La Torinese, per la formazione che ha accompagnato l’ottuagenario percussionista newyorkese (con origini ispanoamericane) RAY MANTILLA.
Un concerto dedicato in particolare alla memoria di Alberto Alberti, manager leggendario in ambito jazzistico che il percussionista latino conobbe grazie al grande pianista jazz Cedar Walton. La seconda serata del festival To Be Jazz a Bologna è stata l’occasione anche per presentare “High Voltage”(distr. Ird Tregasio), l’ultimo azzeccatissimo cd di vibrante latin jazz della band (nove elementi) di Mantilla di cui nella serata sono stati eseguiti, tra gli altri, i brani Cedar’S Blues e Exit 45. Stasera si conclude la rassegna jazzistica (se piove sotto il Voltone del Podestà) con il sax di Scott Hamilton.